Hillary vola a 4 giorni del duello tv

A cinque giorni dal primo dibattito tv tra Hillary Clinton e Donald Trump la candidata democratica appare nettamete in vantaggio, di ben sei punti, sull’avversario nella corsa alla Casa Bianca. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio di Wall Street Journal e Nbc, condotto dopo il malore accusato dalla ex first lady durante la cerimonia a Ground Zero e la rivelazione di una polmonite tenuta inizialmente nascosta. Clinton guida col 43% delle preferenze, seguita dal magnate col 37%. Dietro, il candidato libertario Gay Johnson al 9% e la verde Jill Stein al 3%. Poteva essere considerato un altro test su quei consensi traballanti per Hillary Clinton e la candidata democratica lo ha superato: nel primo sondaggio Wsj-Nbc dopo la polmonite ‘taciuta’ la ex segretario di Stato non solo è in testa ma stacca il rivale Donald Trump di ben sei punti, 43% a 37%. Eppure non basta, perché il tycoon di New York continua ad insidiarla in Stati chiave, quali Ohio, North Carolina e Nevada, e a minacciare quindi la sua marcia verso i 270 voti elettorali, ovvero la soglia da superare per conquistare la presidenza in cui la candidata democratica risulta in vantaggio (ne ha 272 secondo l’ultimo calcolo sulla base delle previsioni Cnn). Così, a meno di sette settimane dall’election day e in vista del primo duello televisivo lunedì, il focus è sulla ‘geografia’ del voto e non è solo ‘matematica’. Proprio in queste ore infatti emergono con prepotenza sulla mappa i centri di tensione che rendono ancor più imprevedibile l’esito in Stati potenzialmente decisivi: la North Carolina è campo di battaglia doppio, teatro di violente proteste dopo l’ennesima morte di un afroamericano per mano della Polizia e Stato in bilico nel radar dei sondaggisti. E qui oggi, secondo un rilevamento di Fox News, Trump risulta in vantaggio su Clinton di 5 punti percentuali con il 45% delle preferenze rispetto al 40% di Clinton. Sono soprattutto i bianchi a sostenere il tycoon, con un margine di 31 punti (58 a 27%) mentre l’elettorato afroamericano e’ in schiacciante maggioranza dalla parte della candidata democratica per 85 punti percentuali contro tre. In Nevada poi Trump e’ al 43% e Clinton al 40%. Infine in Ohio, lo Stato da conquistare a tutti i costi, il candidato repubblicano è avanti di cinque punti (42 a 37). A parte Nixon nel 1960 contro Kennedy, dal 1944 tutti i futuri presidenti degli Stati Uniti hanno vinto in Ohio. Tutto può cambiare, si ripete insistentemente. Ed è infatti su questo ultimo tratto di strada che la campagna elettorale deve essere precisa al millimetro, il messaggio calibrato al punto giusto, il battage incalzante e la mira presa con cura. Per questo Trump oggi è nuovamente in Pennsylvania. E’ uno degli Stati che tende per Hillary Clinton ma che la candidata non può dire di avere già in tasca. Una zampata di Trump su questo territorio sarebbe allora un bel danno per la ex first lady, da cui i muri di difesa al fortino alzati dal fronte Clinton con un investimento, per esempio, di 16 milioni di dollari in spot televisivi. Da tenere d’occhio quindi, insieme con i decisivi Florida e Ohio dove di sicuro i due sfidanti si daranno battaglia fino all’ultimo voto.

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