Guerra in Ucraina e Draghi: “Svolta decisiva”

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legge sulle misure urgenti per la crisi in Ucraina, è tornato a parlare in Parlamento per la sua informativa sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina.

Mario Draghi ha detto: “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea. Negli ultimi decenni, molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa. Che gli orrori che avevano caratterizzato il Novecento fossero mostruosità irripetibili. Che le istituzioni multilaterali create dopo la Seconda Guerra Mondiale fossero destinate a proteggerci per sempre. In altre parole, che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici”.

Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto: “L’aggressione premeditata e immotivata della Russia a un Paese vicino ci riporta indietro di 80 anni. Non è solo un attacco a un paese libero e sovrano ma un attacco ai nostri valori, alla democrazia e alle istituzioni che abbiamo costruito insieme. Adesso tocca a noi tutti decidere come reagire e l’Italia non intende voltarsi dall’altra parte”.

Secondo Draghi, le immagini che ci arrivano da Kiev, Kharkiv, Maripol e dalle altre città dell’Ucraina in lotta per la libertà dell’Europa segnano “la fine di queste illusioni”.

Il premier ha poi dichiarato: “L’eroica resistenza del popolo ucraino, del suo presidente Zelensky, ci mettono davanti una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili. Voglio ribadire, ancora una volta, tutta la mia solidarietà, quella del Governo e degli italiani al Presidente Zelensky, al Governo ucraino e a tutte le cittadine e cittadini dell’Ucraina”.

Draghi: “Mentre condanniamo la posizione di Putin, dobbiamo ricordarci che questo non è uno scontro contro la nazione e i suoi cittadini, molti dei quali non approvano le azioni del loro Governo. Dall’inizio dell’invasione, sono circa 6mila le persone arrestate per aver manifestato contro l’invasione dell’Ucraina, 2.700 solo nella giornata di domenica. Ammiro il coraggio di chi vi prende parte. Il Cremlino dovrebbe ascoltare queste voci e abbandonare i suoi piani di guerra”.

Nel suo discorso, il presidente del Consiglio ha poi detto: “L’attacco si è spostato nei centri urbani, c’è una lunga fila di carri armati questa mattina alle porte di Kiev. Il presidente Putin ha allertato il sistema difensivo nucleare. È un gesto grave, ma dimostra che la resistenza dei cittadini ucraini e le sanzioni stanno mettendo in difficoltà la Russia. Un altro segnale preoccupante proviene dalla vicina Bielorussia, i cui cittadini domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese ‘denuclearizzato’. Questo potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi”.

“Sono in stato di preallerta ulteriori forze già offerte dai singoli Paesi Membri all’Alleanza: l’Italia è pronta con un primo gruppo di 1.400 militari e un secondo di 2.000 unità. Ringrazio il Ministro Guerini e tutte le forze armate per il loro impegno e la loro preparazione. Dopo il ruolo centrale che avete avuto durante la pandemia, l’Italia vi è di nuovo riconoscente”, ha dichiarato Draghi, parlando poi degli armamenti. “L’Italia ha risposto all’appello del presidente Zelensky che aveva chiesto equipaggiamenti, armamenti e veicoli militari per proteggersi dall’aggressione russa. È necessario che il Governo democraticamente eletto sia in grado di resistere all’invasione e difendere l’indipendenza del Paese. A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie, non è possibile rispondere soltanto con incoraggiamenti e atti di deterrenza. Questa è la posizione italiana, dell’Unione Europea, dei nostri alleati”. “Pronti a nuove sanzioni, anche per Bielorussia” “L’Unione Europea e gli alleati hanno dato prova di grande fermezza e unità. Abbiamo adottato tempestivamente sanzioni senza precedenti, che colpiscono moltissimi settori e un numero importante di entità e individui, inclusi il presidente Putin e il ministro Lavrov”, ha affermato il nelle comunicazioni al Senato sulla crisi ucraina. “Sul piano finanziario – ha detto Draghi – le misure restrittive adottate impediranno alla Banca centrale russa di utilizzare le sue riserve internazionali per ridurre l’impatto delle nostre misure restrittive. In ambito UE si sta lavorando a misure volte alla rimozione dal sistema SWIFT di alcune banche russe. Questo pacchetto ha inflitto già costi molto elevati a Mosca. Nella sola giornata di lunedì, il rublo ha perso circa il 30% del suo valore rispetto al dollaro. La Borsa di Mosca è chiusa da ieri e la Banca centrale russa ha più che raddoppiato i tassi di interesse, passati dal 9,5% al 20%, per provare a limitare il rischio di fughe di capitali”. “Stiamo approvando – aggiunge il premier italiano – forti misure restrittive anche nei confronti della Bielorussia, visto il suo crescente coinvolgimento nel conflitto. La Russia ha subito anche un durissimo boicottaggio sportivo, con l’annullamento di tutte le competizioni con squadre russe in ogni disciplina”, ha detto Draghi. “L’Italia è pronta a ulteriori misure restrittive, ove fossero necessarie. In particolare, ho proposto di prendere ulteriori misure mirate contro gli oligarchi. L’ipotesi è quella di creare un registro internazionale pubblico di quelli con un patrimonio superiore ai 10 milioni di euro. Ho poi proposto di intensificare ulteriormente la pressione sulla Banca centrale russa e di chiedere alla Banca dei Regolamenti Internazionali, che ha sede in Svizzera, di partecipare alle sanzioni”, ha detto Draghi.

Sullo stato di emergenza, Mario Draghi ha detto: “Lo stato di emergenza umanitario fino al 31 dicembre ha esclusivamente lo scopo di assicurare il massimo aiuto dell’Italia all’Ucraina. È un impegno di solidarietà, che non avrà conseguenze per gli italiani, e che non cambia la decisione di porre fine il 31 marzo allo stato di emergenza per il Covid-19″.

L’informativa in Senato di Mario Draghi si è conclusa con una citazione di Alcide De Gasperi: “Il cuore del popolo italiano, come disse Alcide De Gasperi, è pronto ad associare la propria opera a quella di altri Paesi, per costruire un mondo più giusto e più umano. La lotta che appoggiamo oggi, i sacrifici che compiremo domani sono una difesa dei nostri principi e del nostro futuro. Ed è per questo che chiedo al Parlamento il suo sostegno”.

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