Il neo-ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che avrà il compito di traghettarci in chissà quale verde distesa paradisiaca. L’apertura della prima lezione di comunicazione per i deputati e senatori del M5S è stata subito all’insegna dell’ironia che caratterizza il comico genovese, invitandoli a studiare. «Siete dei miracolati», ha aggiunto e su questo è veramente difficile dargli torto. Dovete leggere, essere curiosi! Al monito per i seguaci ecco arrivare inesorabile la sferzata di umiltà che contraddistingue Grillo: «Io sono l’Elevato e Cingolani il Supremo».
Grillo è impegnato a tracciare il tragitto del Movimento guidato da Giuseppe Conte. Il punto basilare che fissa è legato ai due mandati: ‘Se si deroga al limite dei due mandati il M5S raggranellerà il 5%, e chi oggi chiede che si bypassi la regola, risalente alle origini del Movimento, resterà comunque fuori dal Parlamento’. Questo il ragionamento che Beppe Grillo ha condiviso con chi gli è più vicino, non nascondendo le preoccupazioni per il terremoto che la sua posizione -comunicata all’assemblea dei parlamentari 5 Stelle- ha provocato al Movimento, con i ‘big’ che chiedono che ora sia Giuseppe Conte a risolvere la questione.
Bocche cucite negli ambienti vicini all’ex premier su quel che Conte intenda fare. Ma la posizione di Grillo, su questo, appare granitica: non si può derogare, la convinzione del garante del Movimento riportata da chi più gli è vicino. Nei giorni scorsi al fondatore del M5S è stata sottoposta la proposta per una piattaforma alternativa a Rousseau, che diventerebbe ‘patrimonio’ del Movimento. Ma anche su questo fronte ogni decisione appare prematura: prima, viene spiegato, va risolto il rapporto con Rousseau.