Grillo: Sì a governo Pd-Pdl su riforma elettorale e tagli alla politica. Poi frena

Beppe Grillo sfida Bersani e Berlusconi sulla riforma elettorale e sui costi della politica. Dopo la denuncia del ‘mercato delle vacche’ mette in scena una nuova piroetta politico-programmatica e si dice pronto a sostenere un governo formato da Pd e Pdl se come prima misura approvasse la riforma elettorale e si impegnasse a tagliare i costi della politica. Ma poi ci ripensa e ribadisce la linea ‘Sicilia’ del MoVimento: nessuna fiducia a nessun governo ma voto solo sulle leggi che rispecchiano il programma dei grillini. “Per quanto mi riguarda – scrive il leader del MoVimento in un post comparso sul suo blog – lo ripeto per l’ultima volta, il M5S non darà la fiducia a nessun governo (tanto meno a un governo Pd-Pdl), ma voterà legge per legge in accordo con il suo programma”.

 

L’intervista al settimanale tedesco FocusIn una intervista al settimanale tedesco Focus il ‘capo’ dei grillini detta, provocatoriamente, la nuova linea ‘a tempo’ del suo MoVimento aprendo ad un governo targato Pd-Pdl solo per cambiare la legge elettorale e tagliare i costi della politica. “Se Bersani e Berlusconi proponessero l’immediata modifica della legge elettorale, la cancellazione dei rimborsi elettorali e la durata massima di due legislature per ogni parlamentare, sosterremmo ovviamente subito un governo del genere”, dichiara Grillo al settimanale tedesco. Dopo la denuncia del mercato delle vacche messo in campo dal Pd questa nuova uscita del leader dei grillini sa tanto di provocazione. Il comico genovese pensa che nonostante la riforma della legge elettorale e i tagli alla politica siano stati sbandierati da tutti i partiti in campagna elettorale come misure da approvare subito non riceveranno mai l’ok dal Parlamento. E lo ribadisce nell’intervista rilasciata a Focus quando sottolinea di non credere a questa ipostesi perché Pd e Pdl, che ora vorrebbero sfidare sul ‘campo’ il MoV, starebbero “bleffano per guadagnare tempo” e non faranno mai “queste riforme”. Nel colloquio con la rivista tedesca Beppe Grillo affronta anche temi economici e tratteggia un quadro molto fosco per l’Italia. Il leader del M5S prevede che non potranno essere più pagate le pensioni e gli stupendi pubblici e chiede all’Europa di rinegoziare il debito pubblico di Roma per non essere definitivamente schiacciati dal collasso economico. “Se le condizioni non cambiassero l’Italia vorrebbe lasciare l’euro e tornare alla lira”. Per Beppe Grillo l’Italia sarà schiacciata “non dall’euro ma dai nostri debiti”. “Se gli interessi salgono a 100 miliardi all’anno siamo morti. Non c’é alternativa”. E fa un esempio. “Se compro le azioni di una società che fallisce sono sfortunato. Ho rischiato e perduto”. Per uno Stato sarebbe invece la fine. 

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