Grillo-Crimi: ‘Non è possibile votare su Rousseau’

Dietro le parole di Vito Crimi, che minaccia un addio ai Cinque Stelle, c’è una telefonata rovente: quella tra l’ex reggente e Beppe Grillo.   Crimi — secondo le indiscrezioni — avrebbe manifestato la volontà di pubblicare lo statuto contiano, trovando però il secondo rifiuto di Grillo. «Fallo», avrebbe detto il garante in tono di sfida. Crimi poi si sarebbe fermato aspettando le mosse del fondatore. Il voto su Rousseau — annunciato proprio da Grillo — sarebbe stata la goccia che fa traboccare il vaso per il Crimi. Una parte del gruppo chiede di bloccare l’operazione — cioè di impedire un voto sulla vecchia piattaforma — ma l’unico modo per Crimi è sfidare apertamente Grillo. Ecco allora il post in cui dice che «il voto non potrà avvenire sulla piattaforma Rousseau, poiché questa è inibita al trattamento dei dati degli iscritti al MoVimento. Inoltre, consentire ciò violerebbe quanto disposto dal Garante della Privacy». Tuttavia, pronuncia del garante prevede che il trattamento dei dati sia consentito se su richiesta del Movimento. E quindi del garante. Una posizione che Grillo stesso ha esplicitato in un nuovo post, mercoledì, durissimo contro Crimi: «Vito, ti ho già risposto ieri in privato con il seguente messaggio», scrive il fondatore. «Credo che tu non abbia ben interpretato il provvedimento del garante della privacy che  specifica bene che Rousseau può trattare i dati in caso di esplicite e specifiche richieste del movimento. Oltretutto il titolare dei dati può sempre decidere a chi farli trattare. Nessuna galera, dunque. Al contrario sarebbe proprio il votare su una piattaforma diversa che esporrebbe il movimento, e te in prima persona, ad azioni anche risarcitorie da parte di tutti gli iscritti. Come ti ho sempre detto prima di poter votare su un’altra piattaforma è, infatti, necessario modificare lo statuto con una votazione su Rousseau. Inoltre nella mancanza dell’organo direttivo l’unico autorizzato ad indire le elezioni dello stesso è il garante.  Inoltre il garante della privacy non ha mai identificato in te il titolare dei dati degli iscritti, essendosi limitato a indicarlo genericamente nel movimento, probabilmente a causa della tua controversa reggenza. Il voto dovrà, dunque, essere effettuato su Rousseau»”. E ancora: «Nel caso in cui decidessi di utilizzare subito la nuova piattaforma, sarai ritenuto direttamente e personalmente responsabile per ogni conseguenza dannosa dovesse occorrere al MoVimento (azioni di annullamento voto, azioni risarcitorie …) per le scelte contrarie allo statuto che dovessi operare». Le parole di Crimi gettano scompiglio sia tra i parlamentari che tra gli ex. «Se partiamo con lui come faro del progetto di Conte, allora siamo già finiti», dice un pentastellato. Un altro invece ipotizza: «Se se ne va, tutte le cause per le espulsioni graveranno su di lui». Non a caso gli ex pungono. Durissimo Alessio Villarosa: «Se si fosse dimesso un anno fa, quando il gruppo parlamentare gliel’ha chiesto, non saremmo arrivati a questo punto».

“Gli avvenimenti di questi giorni, in particolare delle ultime ore, mi inducono ad una profonda riflessione sul mio ruolo nel Comitato di Garanzia e sulla mia permanenza nel MoVimento – conclude infatti Crimi. Manterrò le mie funzioni per il tempo utile a consentire gli adempimenti necessari allo svolgimento delle prossime consultazioni”.

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