Grecia: presto fuori dalla crisi, raggiunto accordo di massima

La situazione della Grecia sembra volgere, finalmente, al miglioramento. Il merito sarebbe della teleconferenza tenutasi ieri sera,  tra il ministro  e i rappresentanti della “troika”, Paul Thomsen del Fondo Monetario Internazionale, Matthias Mors della Commissione Europea e Claous Mazuc.  Nel corso  dell’ “incontro”, come riferiscono oggi i giornali – è stato raggiunto un accordo di massima riguardo le misure da adottare per far uscire la Grecia dalla crisi. Si tratta, come le hanno definite i media, di “misure shock” che si concretizzeranno con l’arrivo della “troika” ad Atene previsto, secondo il comunicato della Commissione Ue, per la settimana prossima. Le misure da prendere, secondo la “troika”, dovranno riguardare per un terzo le entrate e per due terzi i tagli delle spese. Tra queste, l’abbassamento del tetto minimo dell’imponibile (da 8.000 a 4.000 euro), l’equiparazione del prezzo del gasolio da riscaldamento con quello per i veicoli, la riduzione degli stipendi e delle pensioni, i licenziamenti nel settore pubblico, l’abolizione dei sussidi e degli incentivi. Per oggi è prevista una riunione della commissione governativa, presieduta dal premier socialista Giorgio Papandreou, durante la quale saranno esaminati i risultati della teleconferenza, mentre le misure definitive verranno adottate alla fine dei controlli di tutti i dati economici. “I tecnici delle due parti – come recita un comunicato del ministero delle Finanze – continuano l’elaborazione dei dati riguardanti tutto il periodo previsto dal Programma Economico a Medio Termine” (2011-2014). Intanto il ministro delle Finanze, riferendosi alle voci circa un eventuale referendum sulla permanenza o meno del Paese nell’eurozona, ha detto che “la partecipazione della Grecia nell’eurozona costituisce un’irrinunciabile e fondamentale scelta nazionale che il popolo greco protegge con i propri sacrifici perché sa quanto è preziosa”.

Per le Borse europee invece, dopo la giornata positiva di ieri, le cose sembrano peggiorare. L’inizio infatti è stato alquanto debole: i listini europei infatti aprono in  leggera flessione e Piazza Affari piatta.
Gli osservatori si attendono un ribilanciamento del portafoglio di obbligazioni della Banca centrale americana verso bond a più lunga scadenza. L’obiettivo dell’operazione è di abbassare ulteriormente i tassi d’interesse a lungo termine nella speranza di dare stimolo a un’economia che a oltre tre anni dallo scoppio della crisi continua a crescere troppo lentamente e a non generare posti di lavoro.

Le attese circa le decisioni di Bernanke si sono fatte sentire anche sulle piazze asiatiche con il Nikkei 225 in crescita modesta dello 0,23% e l’Hang Seng di Hong Kong in calo dello 0,72%. Discorso a parte per Shanghai dove il Se Composite alle 8.40 cresce del 2,70% sull’onda di fiducia verso i tassi di crescita dell’economia cinese rispetto a quelle di Stati Uniti ed Europa.

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