Grecia: governo appoggia referendum

La proposta di referendum, lanciata  dal ministro greco Georges Papandreou, viene appoggiata dal governo. Il referendum greco avrà luogo, infatti,  il prima possibile, non appena sarà formulato il piano di aiuti. Lo ha detto un portavoce del governo di Atene. “Il consiglio dei ministri ha espresso il suo supporto” alla proposta del premier George Papandreou, ha detto il portavoce Elias Mossialos. Il governo greco, riunito in sessione straordinaria durante la notte, ha approvato “all’unanimità” il progetto di referendum sul piano di salvataggio annunciato lunedì dal primo ministro Gorges Papandreou. Lo ha precisato il portavoce del governo Elias Mossialos. Il governo ha anche approvato la decisione del premier di chiedere venerdì un voto di fiducia al Parlamento. L’annuncio a sorpresa, lunedì sera, di questo referendum, che ha fatto tremare tutte le Borse, ha provocato stupore e indignazione in Europa e nel mondo, e un “no” degli elettori greci potrebbe preludere ad una crisi del Paese in grado di minacciare tutta la zona euro.

“Il referendum fornirà un mandato chiaro, ma anche un messaggio chiaro all’interno e all’esterno della Grecia – ha dichiarato Papandreou alla riunione, secondo quanto riportato in una nota – sul nostro impegno europeo e la nostra appartenenza all’euro”. “Dobbiamo fare in modo – ha aggiunto – che le cose siano chiare da tutti i punti di vista, e io dirò al G20 che si dovranno finalmente adottare delle politiche che garantiscano che la democrazia sia mantenuta al di sopra degli appetiti dei mercati”. A suo dire, i suoi colleghi europei “sono stati avvisati” dei suoi piani e “rispetteranno e sosterranno” gli sforzi del Paese”. L’ annuncio del referendum, in realtà, sembra aver ulteriormente indebolito Papandreu, minato dalla fronda di diversi parlamentari socialisti e con appena due voti di maggioranza in Parlamento. L’ accordo europeo del 27 ottobre prevede che le banche creditrici della Grecia accettino di ridurre della metà il valore delle obbligazioni del debito greco possedute, nonché un sostegno finanziario degli Stati europei alla Grecia, schiacciata dal debito e dalla recessione causata dai successivi piani d’austerità. In cambio, prevede un rafforzamento del controllo dei creditori sui mercati, una accelerazione del programma di privatizzazione e il perseguimento delle severe misure d’austerità introdotte nel 2010. Il dibattito al Parlamento di Atene comincerà oggi.

Il referendum sulle misure anticrisi in Grecia potrebbe tenersi il prossimo dicembre. Lo riferisce il ministro greco degli Interni.

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