Grecia, fallisce negoziato con Ue. La palla ritorna all’ Eurogruppo

E’ rottura tra la Grecia e creditori internazionali al tavolo tecnico di Bruxelles. “Sebbene qualche progresso sia stato fatto, il negoziato non è riuscito, poiché resta una significativa distanza tra i piani delle autorità greche e le richieste di Commissione, Bce e Fmi”, hanno spiegato dall’esecutivo Ue, sottolineando che la distanza significativa è nell’ordine dello 0,5-1% del Pil, o l’equivalente di due miliardi di euro di misure fiscali permanenti su base annuale. La proposta greca viene giudicata incompleta. Le discussioni si sono concluse domenica sera, dopo soltanto 45 minuti di confronto, a causa delle importanti divergenze che persistono tra le due parti.  Il punto critico riguarda l’avanzo primario di budget, da cui dipende il volume dei risparmi e delle misure da implementare in Grecia. L’Europa chiede che arrivi all’1% quest’anno, attraverso un aumento dell’Iva e una riforma del lavoro e delle pensioni, mentre il governo ellenico lo avrebbe fissato allo 0,90%, ma rifiuta un taglio dei salari o delle pensioni. E’ così fallito il tentativo del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, di arrivare ad un accordo con la Grecia prima della riapertura dei mercati. La palla passa ora all’Eurogruppo di giovedì prossimo ma lo stesso Juncker resta convinto che con maggiori sforzi sulle riforme da parte della Grecia e volontà politica da parte di tutti una soluzione può ancora essere trovata prima della fine del mese. Atene dal canto suo ha detto ancora una volta che non accetterà ulteriori tagli alle pensioni mentre il ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, ha spiegato che un avanzo primario pari all’1% del Pil, raggiungibile a marzo, non è più possibile per le critiche condizioni di liquidità del Paese, ribadendo per l’ennesima volta che è necessaria una ristrutturazione del debito greco in modo che Atene possa ritornare sui mercati per finanziarsi. Varoufakis si è mostrato ancora una volta ottimista ed ha previsto che un accordo sul debito della Grecia è ancora possibile: “Un accordo può essere concluso nel giro di una notte”, ha detto, aggiungendo che il Grexit, cosiddetta uscita della Grecia dalla zona euro, non è una soluzione sensata, ma nulla è escluso, così come non si può escludere che una cometa un giorno tocchi la terra. Il premier greco, Alexis Tsipras dice che la Grecia è pronta ad aspettare pazientemente fino a quando i creditori si convertiranno al realismo nelle loro esigenze.  Il comportamento di Atene sta provocando una crescente irritazione in Germania e questa volta a battere i pugni sul tavolo è il ministro dell’economia tedesco e vice-cancelliere, Sigmar Gabriel, da sempre più colomba che falco nei confronti di Tispras. “L’ombra di una uscita della Grecia dall’Euro sta diventando sempre più visibile ma Berlino non si farà ricattare per trovare un accordo sul salvataggio, non si farà spingere ad accettare qualsiasi cosa avvertendo il governo ellenico che la pazienza dell’Europa sta finendo”. Tsipras deve portare avanti le stesse riforme che il precedente governo di Samaras si era impegnato a fare, se vuole raggiungere un accordo. Gabriel lancia poi una stoccata proprio a Varoufakis: “Gli esperti greci della teoria dei giochi stanno giocando d’azzardo, mettendo in pericolo il futuro del loro Paese e dell’Europa e i lavoratori e le famiglie tedesche non pagheranno per le esagerate promesse elettorali fatte da un governo mezzo comunista”. L’accordo tra Atene e creditori è necessario per sbloccare l’ultima tranche da 7,2 miliardi di aiuti finanziari, che sono fondamentali per garantire il futuro del Paese ellenico nell’Eurozona. Il 30 giugno prossimo la Grecia dovrà restituire 1,6 miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale e il 20 luglio rimborsare alla Bce ben 3,5 miliardi di euro di titoli, detenuti da Francoforte, in scadenza. Intanto la Borsa di Atene precipita: il Ftse Athex mostra un tonfo di quasi 7 punti percentuali a 215,9 punti, mentre il Composite cede il 6,70% a 721,9 punti. Sotto pressione anche i bond greci, soprattutto sulle scadenza più corte. Sul mercato secondario il titolo di Stato ellenico a due anni rende oltre 26 punti percentuali, mentre il decennale rende l’11,7 per cento.

Cocis

Circa redazione

Riprova

Quell’allergia alle regole e ai controlli

L’esecutivo sta dimostrando in questi giorni un’insofferenza ai poteri super partes. E’ un atteggiamento che …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com