Grecia e compromesso da trovare in “Zona Cesarini”

L’Eurogruppo straordinario sulla Grecia, previsto per domani alle 15, è stato anticipato alle 12, e la riunione dei ministri deve preparare l’Eurosummit che seguirà subito dopo, alle 19. “Tutti stiamo lavorando per dare una mano al governo Tsipras. L’impegno europeo, tuttavia, deve essere accompagnato da uno sforzo vero di riforme che Atene può e deve fare. Noi vogliamo che la Grecia resti nell’Euro e stiamo facendo di tutto perché ciò si verifichi. Anche i greci devono, però, fare la loro parte”, scrive il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che parla di molte telefonate incrociate in queste ore, in vista del vertice straordinario dei capi di governo dell’Eurogruppo. In vista concessioni all’Unione Europea sui prepensionamenti in cambio della rinegoziazione del debito di Atene. Stop, quindi, ai prepensionamenti a partire dal primo gennaio 2016 ed aumento della tassa di solidarietà per le persone che guadagnano più di 30.000 euro l’anno, e per le società che hanno utili superiori ai 500.000 euro. Atene sarebbe pronta ad adottare misure fiscali permanenti pari al 2% del Pil della Grecia mentre i creditori chiederebbero misure per il 2,5%. Lo 0,5% mancante verrebbe coperto da altri provvedimenti amministrativi.  Il governo greco sarebbe d’accordo con l’obiettivo richiesto dai creditori di raggiungere un avanzo primario dell’1% del Pil. Atene insisterebbe per tre aliquote Iva mentre i creditori ne chiedono 2 e propone di portare più prodotti alla fascia del 23%. Taglio automatico della spesa se si sfora la clausola della soglia del “deficit zero”. Inoltre Atene sarebbe pronta ad ulteriori misure fiscali se l’accordo con i creditori includerà un taglio del debito di Atene. Si parla di un possibile accordo provvisorio che consenta di evitare il default il 30 giugno con l’estensione di un piano di aiuti grazie al trasferimento di 6 miliardi dal fondo Esm alle casse greche. Varoufakis aveva rilanciato l’ipotesi di rimborsi alla Bce facendosi finanziare dal Fondo salvastati Esm (European stability mechanism). In pratica si tratterebbe di riacquistare, grazie a un prestito dell’Esm, i titoli di Stato greci acquistati dall’Eurotower con il Securities market programme (Smp). I prestiti dell’Esm avrebbero il vantaggio di avere una scadenza molto lunga, fino a 30 anni, con un tasso di interesse molto basso, pari all’1,5%. Le banche greche sono ormai agli sgoccioli e il sistema può tenere al massimo fino a lunedì sera. Nell’ultima settimana i correntisti hanno prelevato più di cinque milioni di euro temendo un eventuale prelievo forzoso in caso di fallimento delle trattative, con l’incognita di un eventuale cambio automatico dei depositi in dracme. I creditori, in sintesi, chiedono ai greci di mettere sul tavolo proposte concrete sul fronte delle pensioni e dell’Iva. A Bruxelles i ministri dell’Eurogruppo parlano apertamente di un eventuale default. Si spera comunque che la soluzione venga fuori agli ultimi minuti. Una soluzione trovata in “zona Cesarini”.

Roberto Cristiano

 

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