Governo: sì all’asta per le frequenze Tv

Via libera del governo all’asta per le frequenze Tv. L’esecutivo dei professori ha due ordini del giorno, di Idv e Lega, che lo impegna ad annullare l’assegnazione gratuita delle frequenze Tv, e a indire un’asta “a titolo oneroso”. Il documento, essendo stato accolto, non e’ stato posto ai voti. In questo modo va in soffitta il “beauty contest”, cioè il bando di gara per l’assegnazione gratuito delle frequenze frequenze tv liberate dal digitale terrestre era stato deciso dal governo Berlusconi e contestato perché assegnava agli operatori telefonici, gratuitamente, i canali analogici liberati. Allora fu votato anche dalla Lega Nord che oggi, invece, presenta un ordine del giorno in senso diametralmente opposto accolto dall’esecutivo. E a dimostrazione che l’alleanza con il Pdl è seriamente incrinata, il primo firmatario è l’ex ministro dell’Interno del governo del Cav. Una entrata a piedi uniti contro Silvio Berlusconi. Roberto Maroni, ritorna sui suoi passi per fini prettamente elettoralistici, e ricorda che “la recente gara 4G per il mercato delle tlc ha generato un incasso superiore alle più rosee aspettative, garantendo una entrata di circa 4 miliardi”. Gli uomini del Carroccio sottolineano la necessità di puntare sulla banda larga, per la quale una gara potrebbe “generare nuovo gettito”. Di qui l’impegno al governo ad “annullare il bando di gara per l’assegnazione di diritto d’uso di frequenze in banda televisiva ed il conseguente disciplinare di gara, che finirebbe per implementare a titolo gratuito la già rilevante detenzione di frequenze di soggetti già operanti”, e ad annullare conseguentemente il beauty contest.

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