Governo, Renzi: “Durerà fino a 2023 se ministri di qualità, Viminale e Mef delicati”

“A mio giudizio la legislatura arriverà al 2023. Lo prevede l’ordinaria gestione della cosa pubblica: le legislature durano cinque anni. E negli ultimi 23 anni solo una legislatura si è interrotta prima dei cinque anni canonici: con Prodi e Bertinotti nel 2006/2008. Per il resto è sempre durata cinque anni. Accadrà così anche stavolta. Che ci arrivi questo governo dipenderà dalla qualità dei ministri che saranno scelti. Mi auguro che il premier voglia scegliere i migliori, mettendo in sicurezza soprattutto i dicasteri più delicati a cominciare da Viminale e Tesoro. Salvini aizzerà le piazze contro il governo e al Viminale ci vogliono nervi saldi e un ministro degno di questo nome”. Così Matteo Renzi in un’intervista a Il Messaggero. “Chi fa il ministro è sempre politico, mai solo tecnico. Ma mi piace l’idea: scegliere persone di grande qualità”, dice a proposito della proposta dal blog di Grillo, “ad esempio: con Grillo un anno fa ho firmato un documento a favore dei vaccini, predisposto dal professor Burioni. Ecco, mi piacerebbe che alla Sanità andasse uno come Burioni, con l’assenso anche grillino. Poi magari il prof non accetterebbe. Ma per dire che la proposta di scegliere persone di qualità è sempre vincente. Dopo di che, sceglieranno Conte, Di Maio e Zingaretti”.

“Continuiamo a essere avversari in tutte le città a cominciare dalla Capitale e da Torino. Il nostro giudizio, pessimo, sulla Raggi non cambia perché qualcuno di noi prende un ministero, chiaro?”, rimarca Renzi. Quanto alla manovra, “decideranno i team economici di Pd e M5S. Per me Quota 100 è uno spreco di risorse assurdo”, aggiunge l’ex premier, “lo scontrino digitale e la lotta all’evasione continueranno a dare frutti, sulla strada già tracciata dalla Leopolda di qualche anno fa e seguita anche dal governo uscente. Evitare l’aumento dell’Iva è un imperativo morale. Poi ovviamente ci sono tante piccole e grandi misure pro crescita a cominciare dallo sblocco dei cantieri che servono, dal trasporto pubblico locale, dall’economia verde, dal piano sul dissesto idrogeologico, dal ripristino di Industria 4.0. C’è spazio per fare un buon lavoro. E mi conforta vedere la reazione entusiasta dei mercati: quando non fai lo spaccone, quando lavori sodo, quando ti riconoscono credibile, gli investitori ti premiano. È bastato far notare il cambio di maggioranza e lo spread è sceso. La prima misura economica è tornare forti in Europa. Nei prossimi mesi cambierà il paradigma economico della Commissione e andremo sempre di più verso gli investimenti, lasciando l’austerity: bene che l’Italia sia al tavolo che conta, senza giocare in serie B come ci costringeva a fare Salvini”.

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