Quindi il governo chiederà di procedere a un ulteriore ricorso di indebitamento di 25 miliardi di euro per l’anno 2020, 6,1 miliardi nel 2021, 1 miliardo nel 2022, 6,2 miliardi di euro nel 2023, 5 miliardi di euro nel 2024, 3,3 miliardi nel 2025, e 1,7 miliardi dal 2026. È quello che si è emerso dal Consiglio dei ministri andato avanti nella serata di ieri.

Il nuovo sforamento è stato deciso sulla scia del negoziato sul Recovery Fund europeo – che in Italia porterà 209 miliardi – nel vertice dei capidelegazione e dei responsabili economici dei partiti di maggioranza con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Nessuna decisione invece sul rinnovo dello Stato di Emergenza, in scadenza il 31 luglio, fino al prossimo 31 ottobre.

Il Cdm ha anche approvato una deliberazione motivata che autorizza il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ad adottare l’ordinanza concernente l’inizio delle lezione e l’avvio delle attività di integrazione ed recupero degli apprendimenti per il prossimo anno scolastico.