Governo, il giorno del giuramento di Conte

La base grillina, tramite la piattaforma Rousseau, ha detto ok al Conte-bis. I risultati del via libera al governo giallo-rosso da parte degli iscritti del Movimento cinque stelle, attesi per le 18,30, si fanno attendere per un’ora, ma poi è ‘plebiscito’, come sottolinea Di Maio: i sì sono stati 63.146 voti (79,3%), i no 16.488 voti (20,7%).

Il capo politico dei 5 stelle sembra sollevato: “Io credo che dobbiamo essere molto orgogliosi che tutto il mondo ha aspettato la pronuncia di questi 80 mila cittadini italiani su una piattaforma digitale che è un unicum al mondo”. E si spinge a preconizzare: “La legislatura durerà 5 anni”. Poi aggiunge: “Il programma è terminato, ci sono i venti punti sui quali ho alzato un po’ la voce, ora si passa alla squadra, l’ultimo miglio”. Di Maio non ha voluto rivelare come ha votato –  perché “il voto è segreto” – ma già nel pomeriggio l’aria era di festa: “Comunque vada, è il successo della democrazia diretta”, aveva detto. Facendo un rapido confronto, in realtà, l’accordo di governo Lega-M5S era piaciuto di più alla base 5 stelle, avendo incassato più del 94% dei consensi.

Dal canto suo l’altro contraente dell’accordo di ora, il segretario del Pd Nicola Zingaretti, non cita il voto online e si affida a un post su Facebook in cui sulla sua faccia spicca la scritta ‘per amore dell’Italia’. Scrive: “Con la chiusura del lavoro programmatico si è fatto un altro passo avanti per un Governo di svolta. Ridurre le tasse sul lavoro, sviluppo economico, green economy, rilancio di scuola, universita’ e ricerca, modifica radicale dei decreti sicurezza. Ora andiamo a cambiare l’Italia”.

Le delegazioni di Pd e M5s hanno praticamente chiuso il lavoro sul programma, mentre resta da definire la squadra di governo. Il Quirinale sta seguendo con attenzione l’evoluzione tutta la tempistica: punta a chiudere tutto il percorso entro questa settimana. Per chiudere il cerchio potrebbe essere ancora necessario un incontro a tre Conte-Zingaretti-Di Maio. Toccherà, da prassi costituzionale, a Giuseppe Conte proporre al Capo dello Stato l’elenco dei nomi, e al Quirinale accettarli.

Il premier incaricato conta di salire al Quirinale con la lista già stamettina e il giuramento potrebbe esserci già domani pomeriggio in modo da chiudere in settimana col voto di fiducia prima alla Camera, poi al Senato, dove i numeri sono, e saranno, sempre risicatissimi per il governo giallorosso.

Sarebbe stata raggiunta una intesa di massima tra M5s e Pd sugli incarichi ai due “capi delegazione” nel nuovo governo. Secondo fonti parlamentari dem il leader pentastellato Luigi Di Maio dovrebbe andare alla Farnesina, da ministro degli Esteri. Il Dem Dario Franceschini dovrebbe invece avere la delega alla Difesa.

I riflettori sono in particolare puntati su alcuni ministeri chiave come gli Interni (rumours indicano un tecnico), Esteri e, soprattutto, Economia (la prima emergenza da affrontare sarà la legge di Bilancio 2020). L’esecutivo si avvia verso una composizione rigidamente bipartisan, attraverso un complesso equilibrio di presenze nei vari ministeri. Dal puzzle si è tirato fuori l’ex ministro della Giustizia dem, Andrea Orlando (ringraziato per questo da Zingaretti).

Punta su nomi di rinnovamento, Nicola Zingaretti, e propone per la squadra di governo nomi di esperienza come quelli di Dario Franceschini e Lorenzo Guerini, ma al loro fianco una “nuova generazione” di Dem. I nomi nuovi? Peppe Provenzano, Roberto Gualtieri, Enzo Amendola, Anna Ascani, Francesco Boccia.

Ieri, intorno alle 23 i  capigruppo Leu alla Camera e al Senato, Federico Fornaro e Loredana De Petris, sono arrivati a Palazzo Chigi per l’incontro con Giuseppe Conte. “Abbiamo posto nell’incontro di ieri una serie di questioni, dobbiamo capire se il programma ci convince prima di dare il sì al governo, quindi non abbiamo ancora parlato di nomi. O stasera o mai più”, ha spiegato De Petris.

Immediato il commento – ovviamente sui social – dell’ex compagno di governo Matteo Salvini: “Il governo delle poltrone dura poco, non possono scappare dal voto per sempre. A testa alta, pronti a difendere gli Italiani e a tornare a vincere! Onore e dignità valgono più di 100 ministeri, #maicolPD”. Replica a distanza dell’ex alleato Luigi Di Maio: “la crisi c’è stata per un gesto irresponsabile di Salvini. Al governo ci potevi stare – ha affondato – e hai deciso di metterti da parte”.

Nella lunga diretta video su Facebook, il leader leghista non nasconde la sua rabbia e si dice “orgoglioso che la Lega sia fuori dal mercato delle vacche”, mentre vaticina che “la lista dei ministri arriva metà da Parigi e metà da Berlino”. Salvini parla anche di “governicchio sostenuto da 60mila militanti che hanno votato su Rousseau, ma è più serio chiedere il parere a 60 milioni di italiani” e ai Cinque stelle manda a dire: “Il partito nato per combattere la casta diventa più casta della casta”.

E attacca quello che è stato anche il ‘suo’ premier: “Conte da ‘avvocato del popolo’ è diventato ‘avvocato dei poteri forti’ telecomandato dalla Merkel. E’ il primo governo della storia in cui i ministri dovranno avere il bollino blu, come le banane Chiquita”.

“Nel corso di questa votazione – si legge sul blog delle stelle – si è segnato un nuovo record nella storia di Rousseau (il precedente di maggio 2019 era di 56.127 votanti). Dalle 9 alle 18 hanno infatti espresso la propria preferenza 79.634 iscritti, su una base di aventi diritto che, alla mezzanotte del 2 settembre 2019, ha raggiunto il numero di 117.194 iscritti. È un record mondiale di partecipazione ad una votazione politica online in un giorno solo”.

Già nel pomeriggio Davide Casaleggio ha vantato il record mondiale: “Sono molto contento di questa dimostrazione di democrazia diretta che oggi si sta concretizzando. Il Movimento 5 stelle è l’unica forza politica in Italia che fa partecipare i propri iscritti a scelte così importanti per il futuro del nostro Paese”.

Il voto online è stato un parto un po’ sofferto, per la verità: mentre la comunità degli iscritti al M5S, il mondo politico e quello dell’informazione erano in attesa del risultato, il Blog delle stelle, voce ufficiale della formazione politica, si è bloccato parecchie volte. A chi ha tentato di aggiornarlo al posto del sito è comparsa una pagina di errore con la dicitura “Error 525, SSL handshake failed”.

Il blog delle Stelle offline intorno alle 18
Il blog delle Stelle offline intorno alle 18

All’avvio delle operazioni di voto, alle 9, sono stati registrati alcuni disagi. Numerosi iscritti, tra cui anche diversi parlamentari del Movimento 5 Stelle, hanno segnalato difficoltà nell’accesso all’area voto del sistema operativo, forse a causa delle troppe visite sul sito.

Poco prima delle 19 Andrea Marcucci, lasciando la riunione, si è detto soddisfatto: “Stiamo completando, ma abbiamo di fatto completato il lavoro sul programma. Siamo molto soddisfatti, è stato un ottimo lavoro, ricco di contenuti, che dal nostro punto di vista permetterà al Paese di rilanciarsi”. Secondo Marcucci “I nodi sono stati tutti affrontati e risolti positivamente. Sul taglio dei parlamentari si va avanti con una serie di interventi sui regolamenti delle Camere – ha aggiunto – cercando anche il consenso più ampio su una nuova legge elettorale, e sui decreti sicurezzaandrà tenuto conto dei rilievi del presidente della Repubblica”.

Uguale ottimismo si respira sotto la sede del partito: “Siamo alle battute finali di un grande e profondo lavoro per dare un nuovo governo al Paese – ha detto la vicesegretario del Pd, Paola De Micheli  – Noi vogliamo tagliare le tasse, migliorare la scuola e dare una svolta ambientale. Il nostro solo obiettivo è migliorare la vita delle persone”.

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