Governo e semplificazione rapporto di lavoro

Nel mese di luglio il saldo occupazionale tra assunzioni e cessazioni ha registrato un piu’ 135.417 lavoratori, un dato positivo in linea con quanto avvenuto nel mese di luglio dello scorso anno, dichiara Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro della Camera. Disaggregando i dati, pero’ quello che si ricava e’ che, per quanto riguarda il tempo indeterminato, il numero dei nuovi assunti si equivale a quello dei licenziati:137.826 a 137.779, con una differenza positiva di soli 47 lavoratori. Questo dato deludente e’ parzialmente compensato da 27.328 trasformazioni da forme di lavoro precario a tempo indeterminato, e testimonia la difficolta’ di far decollare il contratto a tutele crescenti. Anche per questo abbiamo chiesto al Governo di rendere strutturali gli incentivi previsti dal Jobs Act, sia per quanto riguarda il contratto a tutele crescenti sia per la durata della indennita’ di disoccupazione. Se Renzi vuole che le nuove regole del mercato del lavoro funzionino, e’ necessario correggerne da subito limiti e contraddizioni per rendere davvero centrale la modalita’ di assunzione a tempo indeterminato. Renzi ha ricordato a Rimini che la crescita e’ la conseguenza della mobilitazione di milioni di persone che la politica non deve irregimentare ma liberare attraverso regole semplici. Il governo ha l’opportunità di varare un decreto delegato di vera semplificazione della gestione del rapporto di lavoro. Ma le semplificazioni costano perché implicano il superamento delle ragioni ideologiche che le hanno prodotte…

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