Governo e Durigon: ‘Rimpasto a breve’

Sarà Matteo Salvini a decidere dove, come e quando”, “però, se mi chiedete la mia opinione, vi dico che di qui a breve è naturale che ci sarà bisogno di un riequilibrio, nel governo”. Un rimpasto?”Un aggiustamento”, precisa il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon in una intervista a Il Foglio. “A partire dal Mit, rimasto sguarnito della nostra presenza – aggiunge -. Ma non è una questione di poltrone, è una questione di responsabilità”.

Quelle che, sui temi industriali e di politica economica, il Carroccio ha evitato di assumersi? “Non è vero: presidiamo tutti i tavoli, cerchiamo di portare le nostre idee in modo costruttivo”.

Su Ilva e Alitalia decide Di Maio? “E’ il ministro competente. Dopodiché, per noi un principio regna sovrano: non si possono mettere a repentaglio nuovi posti di lavoro”.

E della revoca dell’indennità penale ai nuovi gestori dell’Ilva dice: “E’ stata una scelta del M5s, abbiamo provato in ogni modo a spiegare al Mise che era una scelta sbagliata, ma i nostri alleati hanno voluto tirare dritto. In ogni caso, cercheremo di correggerla”. Quindi sottolinea: “Non lo scopriamo certo oggi, che questo è un governo fatto da due partiti che la pensano in maniera molto diversa su certi temi. Industria, sviluppo, grandi opere, infrastrutture: su questi temi c’è sempre bisogno di una mediazione non facile”.

Sta chiedendo a Di Maio di ascoltarvi di più? “Col ministro ho un rapporto ottimo, mi sembrerebbe ipocrita fargli appelli del genere. Dopodiché, se le idee del M5s su Ilva producono effetti collaterali dannosi, noi cercheremo di correggerle. Anche sulla cassa integrazione, avviata senza l’accordo coi sindacati, c’è un problema che va risolto. Nella prossima settimana ci saranno nuovi incontri al ministero, e io stavolta sarò presente”.

E Alitalia? “Anche in quel caso, il fatto che al Mit non ci sia più Armando Siri, cioè colui che in prima persona aveva seguito il dossier, sta rendendo più complicata la gestione della partita. Ma ripeto: la salvaguardia dei posti di lavoroviene prima di qualsiasi presa di posizione ideologica. I dati diffusi lunedì dall’Istat sono molto incoraggianti. E ci aspettiamo un’ulteriore spinta all’occupazione a partire da gennaio prossimo, quando scatterà il turn over del 100 per cento anche nel pubblico impiego”.

Poi una battuta sulla manovra correttiva: “La contrattazione con l’Europa è necessaria, per ottenere dei margini. E d’altronde che reddito di cittadinanza e quota 100 fossero eccessive, noi lo avevamo sempre detto. Ma abbiamo dovuto seguire le direttive della Ragioneria dello Stato e dell’Inps”.

(fonte 9 colonne)

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