Governo, Di Maio esclude la crisi. Salvini: “Il problema non è Luigi ma i no dei 5 Stelle, così non si va avanti”

Il giorno dopo la tempesta dialettica tra Di Maio e Salvini che ha portato il Governo ad una crisi irreversibile, torna il sereno. Il capo politico del M5S esclude che ci possa essere una crisi e apre alla riconciliazione. “Andiamo avanti: abbiamo importanti riforme da fare”, dice il leader M5s. Su Matteo Salvini spiega che “tra persone mature è meglio vedersi, non parlarsi a mezzo stampa”. Immediata la replica del ministro dell’Interno. “Ci vedremo sicuramente, ma a colpi di no l’Italia non può andare avanti”.

Salvini. “Basta ai no di ministri 5Stelle”. Il ministro dell’Interno punta il dito contro alcuni ministri pentastellati, leggasi Toninelli e Trenta, che con i loro no bloccano alcuni provvedimenti cari alla Lega. “C’è un evidente e totale blocco sulle proposte, iniziative, opere, infrastrutture da parte alcuni ministri 5 Stelle che fa male all’Italia”, sottolinea Salvini. “Niente di personale – prosegue – Di Maio è persona corretta e perbene, ma sono inaccettabili i no e i blocchi quotidiani di opere e riforme da parte del M5s Toninelli (con centinaia di cantieri fermi) che blocca la Gronda di Genova, che toglierebbe migliaia di auto e di tir dalle strade genovesi; Trenta che propone di mettere in mare altre navi della Marina, rischiando di attrarre nuove partenze e affari per gli scafisti”.

Di Maio: “Abbiamo sempre trovato una soluzione”. “Non è una questione di scuse – afferma dal canto suo Di Maio – altrimenti si alimenta un problema tra me e lui. Perché in questo anno siamo stati noi due a mandare avanti questo governo. Anche nei momenti di massima tensione abbiamo trovato un punto. Qui bisogna mettere al centro i cittadini italiani. Anche io ho delle critiche da fare ad alcuni ministri della Lega, ma non vado in televisione: li chiamo e ci mettiamo d’accordo”. “Se avessi sospetti su Salvini – aggiunge Di Maio – non sarei al governo”, e ricorda che il leader della Lega ha già detto che “prima del 24 andrà in Parlamento”. Il leader M5s annuncia poi una Commissione d’inchiesta sui fondi avuti da tutti i partiti, “incluso il nostro”.

Il sottosegretario leghista Durigon: “Il contratto M5s-Lega non basta più” – “Abbiamo messo i punti sulle ‘i’, se vogliamo continuare a lavorare c’è bisogno di sì che sono importanti per poter passare all’attuazione. Vediamo cosa succede nei prossimi giorni, siamo due forze politiche diverse, ci siamo unite con un contratto ma non basta più un contratto: serve anche una visione di intenti più forte”. Così il sottosegretariato leghista al Lavoro, Claudio Durigon, a margine di un’iniziativa presso la Cgil, parlando dei rapporti tra le due forze di governo.

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