MATTEO SALVINI

Governo Conte. Salvini a Mattarella: Con questi ministri non le viene da ridere?

“Un governo nato tra Parigi e Berlino e dalla paura di mollare la poltrona, senza dignità e senza ideali, con persone sbagliate al posto sbagliato”, è il commento a caldo di Matteo Salvini dopo aver letto la lista dei ministri comunicata dal suo ex presidente del consiglio, Giuseppe Conte. Il leader della Lega annuncia battaglia e, in qualche modo, stuzzica il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In una diretta Facebook si rivolge direttamente al Quirinale. “Presidente, parlava di un governo di lunga durata, con solidi principi e un programma comune. Non le viene da ridere, da sorridere? Non era meglio chiamare a votare 60 milioni di italiani anziché 60mila persone su Rousseau? All’estero parlano di governino. Orgoglioso che la Lega sia immune da queste schifezze”.

Per Salvini, questo Conte bis, è stato voluto dall’Europa e dalla paura di tornare subito alle elezioni. “È tornato il governino, quello delle telefonate da Parigi, Bruxelles e Berlino in cui dicono ‘si fa così’. L’emblema è il nuovo ministro dell’Economia. “Uno che arriva direttamente da Bruxelles, europarlamentare del Pd, tanto amato dalle cancellerie di Parigi e Berlino che adesso fa il ministro dell’Economia in Italia. E in un video diceva che il voto degli italiani non conta un c…”.

Preferisco aspettare qualche mese e tornare al voto, senza Rousseau o i giochini di palazzo”. A Conte, Renzi e Di Maio, dopo averli provocatoriamente ringraziati, ricorda che questo “è l’ultimo giro della spartizione”. E annuncia un Vietnam in Parlamento. “In Senato li guarderò in faccia. Tireremo fuori tutte le beghe, scandalini e denunce”.

Poi analizza e neo ministri e da loro i voti. “Bonafede è uno che ha partorito una riformina, ma è amico di Conte e quindi”. Su Franceschini alla Cultura dice. “È sopravvissuto a tutto e tutti. Uno di quelli nel Pd che in futuro governerà anche con la befana, con Pippo e con Pluto”. Su Di Maio: “Uno che passa in 15 giorni dal Lavoro e lo Sviluppo agli Esteri. Chapeau. Potere della sopravvivenza, potere della poltrona”. E su De Micheli ai Trasporti, dice, dopo “Toninelli si pensava che non si poteva fare peggio, e invece mai dire mai. Il Pd può regalarci pessime sorprese”.

Poi tocca a Speranza, indicato ministro alla Sanità. “Uno di Leu con competenza zero ma andava a bordo delle navi delle Ong, per far sbarcare i migranti. Se si votasse, domani mattina prenderebbero lo 0,1 per cento”. E ancora: “Signor Conte, a chi la vuoi dare a bere?”. Critica anche la Bellanova all’Agricoltura: “È stata relatrice della Fornero”. E assicura, “in Parlamento non passerà mai una nuova legge Fornero, come si sta ventilando, vi do la mia parola”. Dalle critiche, anche per ragioni istituzionali, risparmia la nuova ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ma lancia un avvertimento. “Hanno messo un ex prefetto, non si sono presi neanche la responsabilità di metterci la faccia. Se dovessi vedere che i porti si riaprono faremo una battaglia in Parlamento e, democraticamente, nelle piazze”. Il tutto in attesa del voto.

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