Governo al lavoro per definire il ‘decreto Maggio’. Aiuti a fondo perduto per le aziende

Decreto maggio, si lavora agli ultimi dettagli. Il governo sta varando un massiccio piano di aiuti da destinare alle imprese e alle famiglie con il nuovo decreto che, atteso per il mese di aprile, è slittato a maggio. Ma dovrebbe vedere la luce entro i primi dieci o quindici giorni del mese.

 Il governo continua a lavorare senza sosta a quello che ormai è diventato il decreto maggio e che doveva essere il decreto aprile. I numeri illustrati nelle scorse ore da Patuanelli evidenziano la necessità di ripartire con un piano incisivo, forte, con misure concrete necessarie a garantire un futuro soprattutto alle piccole e medie aziende. Il governo dovrebbe mettere nuova liquidità nel fondo di garanzia per i prestiti, poi dovrebbe intervenire con sgravi dedicati al mondo del turismo e della ristorazione. Una delle ipotesi proprio per le imprese è quella degli aiuti a fondo perduto legati al fatturato, o meglio alla perdita di fatturato a causa dell’emergenza coronavirus. Questo dovrebbe servire come spinta soprattutto per le aziende più piccole che altrimenti rischierebbero di non riaprire o di dover richiudere presto i battenti. E non per l’emergenza sanitaria.

 Ristoranti, bar e alberghi dovrebbero inoltre essere esentati dal pagamento della tassa per l’occupazione nel caso in cui queste attività dovessero occupare uno spazio maggiore ovviamente per rispettare le norme di distanziamento sociale. Tradotto, dovendo occupare più spazio esterno per la sistemazione di sedie e tavolini per le norme di distanziamento sociale, i locali occuperanno più spazio pubblico. Questo spazio pubblico in più occupato non sarà pagato in termini di tasse.

‘Garanzia Italia ha già rilasciato un primo prestito da 10 milioni di euro e “ci risultano in corso 170 potenziali operazioni per 12,5 miliardi attualmente allo studio e in fase di istruttoria. Sul fronte delle Pmi e dell’intervento del Fondo centrale di garanzia, Mcc ci segnala 65.800 domande fra il 17 marzo e il 30 aprile, di cui 31.411 accolte, queste ultime hanno generato un importo di oltre 4,6 miliardi di finanziamento di cui 970 milioni per operazioni fino a 25.000 euro. Le domande di moratoria sui prestiti, uno degli assi portanti della strategia del governo per fornire liquidità d’emergenza, “al 24 aprile risultavano a 1,6 milioni per 177 miliardi di euro complessivi. Poco meno della metà delle domande  venivano da imprese a fronte di prestiti per 120 miliardi, 880.000 domande risultavano da famiglie per prestiti complessivi di circa 54 miliardi, 50.000 domande hanno riguardato la sospensione delle rate sul mutuo prima casa con accesso al fondo Gasparrini per un importo medio di circa 90.000 euro.   Le misure decise dal governo per fornire liquidità alle imprese, fra i 400 miliardi di garanzie all’export e i circa 240 miliardi di moratorie, “sono fra le più ampie in Europa con una dimensione superiore agli interventi di altri paesi” e pari a “oltre il 40% del Pil nazionale, ha assicurato il responsabile del Mef parlando del ‘decreto liquidità’. Nel nuovo dl “l’idea è di varare un ristoro integrale del costo sopportato per tre mesi per l’affitto di tutte le imprese, di qualsiasi natura e dimensioni, che abbiano subito un calo del fatturato.  In più ci sarà l’intervento di eliminazione degli oneri fissi per le bollette” e che tali interventi “si cumuleranno ai sostegni diretti alle imprese”. “Sarà impossibile assorbire l’intera perdita di fatturato, non avviene in nessuna parte de mondo’, sottolinea  Gualtieri.

 Con il prossimo decreto dovrebbe essere lanciato anche il Reddito di emergenza, una delle spine nel fianco della maggioranza. Il governo dovrebbe alla fine mettere sul piatto finanziamenti per il sostegno a un milione tra famiglie e persone in grave difficoltà economica. Resta da sciogliere il nodo della durata.

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