Si è tenuto ieri il secondo incontro dell’iniziativa ‘Go Beyond’, il ciclo seminariale di alta formazione organizzato dalla Uil, dalla Fondazione Nenni, dalla Feps e dal Forum dei Giovani. Proprio in casa Uil parte la vera e propria scommessa del Sindacato dei Cittadini. È il segretario Organizzativo, Pierpaolo Bombardieri ad accogliere i numerosi partecipanti con una specifica richiesta: ‘Dateci fastidio’. Si chiede ai giovani di partecipare e di dialogare. Un dialogo con coloro che non sono dentro il sindacato per costringere un’organizzazione a discutere e cambiare. Un corso destinato ai giovani invitati dal Segretario Organizzativo a non credere a chi gli spiega la vita ma di cimentarsi e di provare a cambiare e cambiarsi.

Mauro Sasso, servizio di Organizzazione della Uil, illustra poi i requisiti per partecipare al corso ‘Go Beyond’ sottolineando la grande scommessa della Uil che ha accettato ogni candidatura.

Si entra nel vivo del seminario grazie ad Alessandro Battilocchio, europarlamentare, che presenta la grande esperienza regalata dall’Unione Europea: l’Erasmus. Un progetto ampio e ambizioso dedicato ai giovani europei. Particolare attenzione viene dedicata alla presentazione del programma Erasmus Mundus, non solo su tematiche accademiche e sopratutto basato sul coinvolgimento dei Paesi Terzi, in un ottica di cooperazione internazionale. Contributi multimediali hanno arricchito e spiegato a un attenta platea questa grande occasione e le modalità per partecipare.

I numeri e i dettagli vengono forniti dal più giovane europarlamentare, Brando Benifei. Un progetto nato nel 1987 e che i parlamentari europei hanno deciso di potenziare per abbattere le barriere tra gli Stati membri con determinati standard formativi. Gli stessi da cui parte la segreteria confederale, Silvana Roseto per fornire un excursus storico sull’evoluzione della formazione universitaria e sulle diverse concezioni e modifiche che si è deciso di adottare dopo la riforma Berlinguer. Uno scambio di battute con i partecipanti al corso è la modalità che la segretaria confederale ha preferito adottare per questa prima lezione. Uno scambio di idee che ha permesso ai giovani partecipanti di esporre i propri problemi e le proprie esperienze formative. Si lamenta una eccessiva frammentazione dei corsi di studi e una mancanza di informazioni che minano la concretizzazione del piano di studi basandosi anche sulle esigenze del territorio. Il fine e l’obiettivo della formazione è quello di ‘creare capacità critiche, non è solo lo studio sistematico ma è necessario l’apprendimento per collocarsi nel mondo del lavoro’ . Un mondo precario è quello che i giovani si trovano a dover contrastare e su cui si concentrano numerosi interventi. ‘Manca una sinergia tra mondo del lavoro e università, queste ultime non sembrano essere essere in grado di essere un apri porta per il lavoro’, le parole di Silvana Roseto.

L’ultimo intervento è quello di Catalin Dragomirescu, dirigente della Feps che fornisce una visione europea della formazione. Un intervento che si concentra principalmente sui finanziamenti e sulla tassazione e sulle poche riforme che l’Italia ha messo in campo negli ultimi anni per potenziare la formazione professionale e universitaria.