Giustizia: Entra in vigore il decreto ‘svuota carceri’

E’ entrato in  vigore  ieri il decreto svuota carceri, che riserva la ‘detenzione’ solo ai casi più gravi. In particolare, le nuove misure, tese a ridurre l’affollamento dei penitenziari italiani, prevedono inoltre che al passaggio in giudicato della sentenza, se il condannato deve scontare una pena non superiore ai due anni (quattro anni se donna incinta o con prole sotto i dieci anni, o se gravemente ammalato) il pubblico ministero sospenderà l’esecuzione della pena dando la possibilità di chiedere una misura alternativa al carcere, che spetterà al tribunale di sorveglianza eventualmente concedere. Se invece si tratta di autori di gravi reati o di soggetti in concreto pericolosi, oppure sottoposti a custodia cautelare in carcere, questa possibilità non sarà offerta ed il condannato resterà in carcere fino a decisione del tribunale di sorveglianza. Il giudice, inoltre, potrà decidere al momento della condanna, ad una soluzione alternativa al carcere, costituita dal lavoro di pubblica utilità, per i soggetti dipendenti dall’alcool o dagli stupefacenti.  Nel decreto vengono inoltre incluse modifiche che prevedono l’estensione degli spazi di applicabilità di alcune misure alternative per determinate categorie di soggetti, che in passato erano invece escluse, come i recidivi per piccoli reati. Provvedimento volto a ridurre i flussi in entrata ma anche ad incrementare le possibilità di uscita dal carcere. L’eliminazione di tali automatismi, quindi, consentirà al tribunale (o al magistrato) di sorveglianza di svolgere una valutazione in concreto, sulla base di elementi di giudizio forniti dagli organi di polizia e del servizio sociale del ministero di giustizia.

Protesta di Fratelli D’Italia. Dopo l’approvazione del decreto, è scoppiata la protesta di Fratelli D’Italia. Striscioni con la scritta “Finalmente Liberi, grazie Enrico” campeggiano davanti alla Camera. Un chiaro segno di disapprovazione nei confronti dell’operato del presidente del Consiglio.

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