Giuseppe Conte: ‘Io attaccato in Europa a suon di falsità su migranti e Maduro’

Dopo i duri attacchi subiti in occasione del suo primo intervento al Parlamento europeo di Strasburgo, il premier Giuseppe Conte ha parlato ai microfoni della stampa italiana esprimendo il suo rammarico per quanto accaduto ma sottolineando come l’Europa che lo ha attaccato sia ormai a un passo dalla sconfitta che verrà sancita definitivamente dalle Europee del prossimo mese di maggio.

“Me li aspettavo, gli attacchi. Non prevedevo la scompostezza, le falsità. Ho avuto l’impressione che per alcuni parlamentari europei, il discorso di martedì sia stato un po’ il canto del cigno”, ha dichiarato Conte intervenuto ai microfoni de la Repubblica. 

Tutti parlano di stabilità finanziaria, meno di stabilità politica e sociale. E si trascura il consenso interno altissimo che la mia maggioranza ha, altri Paesi no. Il premier socialista Pedro Sanchez, in Spagna, sta andando diritto verso il voto anticipato. Sono stato critico e costruttivo. Loro, invece, no. Doveva essere la loro vetrina, ma non l’hanno occupata bene“, ha proseguito Giuseppe Conte.

 Conte ha poi parlato della crisi con la Francia scoppiata dopo la visita di Di Maio e Di Battista ai gilet gialli: “Il presidente Mattarella come sempre si è mosso molto bene. D’altronde, non pensavo che la polemica potesse protrarsi a lungo. I gilet gialli, per quanto in modo confuso e a volte sbagliato, cercano di interpretare quanto di nuovo si sta muovendo nella società francese, che piaccia o no. A Strasburgo, invece, ho visto riaffiorare la vecchia politica“.

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