Giulio Sapelli ieri aveva iniziato a stilare la lista dei ministri: ‘Si, è vero. Mi hanno contattato e ho dato subito la mia disponibilità’. Il professor Sapelli  in un eccesso di sincerità o di follia ha ammesso di essere lui, oltre al collega Giuseppe Conte, il ‘terzo uomo’ di cui il Paese ha bisogno: ‘Sto aspettando che mi chiamino per andare al Quirinale’.

 
Ma Sapelli è solo l’ultimo di una lunga teoria di trombati a loro insaputa su cui la politica come in un gioco beffardo ha esercitato il proprio sadismo, da quando, il 5 marzo, si era capito che difficilmente uno dei big sarebbe entrato a Palazzo Chigi. Il primo a crederci fu il professor Giovanni Maria Flick, ex ministro ed ex di molte altre cose, che quando un giornale fece il suo nome accettò inviti a ospitate tv e rilasciò interviste per dire che nessuno l’aveva contattato, ma che lui era ‘a disposizione’.Man mano che la crisi si è avvitata, le emergenze del Paese crescevano e l’ipotesi di un terzo uomo si è fatta più concreta, anche la girandola è salita d’intensità. Dopo il via libera di Berlusconi all’appeasement Salvini-Di Maio fu la volta del professor Enrico Giovannini, ex ministro ed ex presidente dell’Istat. Il suo nome restò nelle penne dei retroscenisti più di un mattino, e anche Giovannini ha avuto il tempo di crederci.

I politici si eliminano a vicenda, da Salvini a Di Maio passando per Giorgetti, Fraccaro e la Bongiorno.  Poi si torna ai tecnici. Quindi ecco il segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni – tirata in ballo pure per il governo neutrale di Mattarella  Giampiero Massolo, il professor Guido Tabellini, e per ultimo Sapelli.