Giulio Murolo, l'uomo che ha ucciso quattro persone e ferite altre sei nel quartiere Secondigliano, portato via dagli agenti dalla questura di Napoli, 15 maggio 2015. ANSA/ CIRO FUSCO

Giulio Murolo non risponde alle domande del pm e chiede perdono

Non ricorda ancora quanto accaduto nel tragico pomeriggio di venerdì, ma chiede perdono: ai suoi familiari, a quelli delle altre vittime. Giulio Murolo, l’infermiere in carcere per la strage che ha fatto quattro vittime, si è sfogato così con il suo legale, l’avvocato Carlo Bianco, che ieri lo ha assistito per l’interrogatorio in carcere da parte del pm. Murolo si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del pm. Al suo legale ha ribadito la richiesta di perdono, “a mia madre, ai miei nipoti, alle altre persone” ed ha cominciato a raccontare la sua versione sui rapporti conflittuali nei confronti del fratello, vicino di casa, sostenendo di essere stato costretto a subire da una vita. L’infermiere, sempre parlando con il legale, avrebbe sostenuto anche di essere stato aggredito con un coltello dal fratello Luigi. Proprio Luigi Murolo e la moglie, Concetta Uliano, sono state le prime due vittime della strage di venerdì, durante la quale sono stati uccisi anche l’ufficiale della polizia municipale Francesco Bruner e il cuoco Luigi Cantone. Sei i feriti, uno dei quali ancora ricoverato in gravi condizioni. Oltre alle armi detenute legalmente l’infermiere che venerdì ha ucciso quattro persone nel quartiere napoletano di Secondigliano possedeva anche un fucile mitragliatore Kalashnikov con matricola abrasa e due machete. La scoperta è stata fatta dagli agenti della polizia. Il fucile mitragliatore e i machete erano nella camera da letto. Inoltre i poliziotti hanno rinvenute anche diverse munizioni. Luigi Murolo, 48 anni, incensurato, ora dovrà rispondere anche di detenzione illegale di arma e ricettazione. Destano ”preoccupazione” le condizioni di Vincenzo Cinque, il vigile rimasto gravemente ferito nella sparatoria di Secondigliano dove un uomo ucciso 4 persone e ferito altre sei. Dalla direzione sanitaria della Asl Napoli 1 fanno sapere che il paziente, ricoverato al San Giovanni Bosco, è al momento sottoposto a Tac per valutare se operarlo. ‘Il paziente, ha spiegato Ernesto Esposito, dg della Asl Napoli 1, ha un emocromomo molto basso e le sue condizioni sono preoccupanti. A seguito degli esami in corso si deciderà come procedere e se riportarlo in sala operatoria. Il vigile resta, dunque, in prognosi riservata. Diverso e più rassicurante il quadro clinico degli altri feriti le cui condizioni non vengono giudicate preoccupanti. Accertamenti sono in corso anche sulle armi dell’uomo, che aveva una passione per la caccia. Tutta l’attività investigativa farà parte degli atti trasmessi alla Procura della Repubblica di Napoli. I rapporti di Murolo, celibe, con il fratello e la cognata, che vivevano nell’appartamento accanto, erano tesi da tempo.

 

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