“Mentre ora è chiaro, curriculum alla mano, su chi punta M5S versione Conte: sul giornalista del Fatto, Giovanni Valentini. Ed è ovvio che ci sarà da divertirsi”. Lo ha scritto Mario Ajello su Il Messaggero il 4 maggio scorso in merito alle candidature giunte alla Camera e al Senato per entrare nel nuovo cda Rai. E nel catenaccio il quotidiano romano non aveva dubbi: “Seggio in cda per Valentini in quota Conte”. Peccato che Giovanni Valentini il curriculum ai presidenti delle Camere per candidarsi ad un seggio nel cda Rai non l’abbia mai mandato. E nella lettera del suo avvocato di precisazione a Il Messaggero ricorda di essersi “reso protagonista di una campagna giornalistica per la riforma della Rai, contro la lottizzazione e la partitocrazia”, e di ritenere “offensivo e comunque contrario della propria identità personale, essere considerato ‘in quota’ di un movimento o di un leader politico, quale esso sia”.