Giovani in cerca di lavoro all’estero

Per la prima volta la maggioranza dei giovani italiani, oltre il 61%, è pronta a emigrare all’estero per cercare lavoro. E nove su dieci sono convinti che ormai lasciare la Penisola sia una necessità.

E’ il quadro che emerge dal Rapporto giovani sul tema ‘Mobilità per studio e lavoro’, presentato a Treviso durante il Festival della statistica e della demografia. L’indagine è basata su un panel di 1.000 giovani tra i 18 e i 32 anni e promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo.

Il 70% degli intervistati ritiene che l’Italia offra alle nuove generazioni opportunità sensibilmente inferiori a quelle degli altri paesi sviluppati e che difficilmente il divario verrà colmato nei prossimi tre anni. L’83,4% è disposto a cambiare città stabilmente per trovare migliori possibilità di lavoro e di questi ben il 61,1% si dichiara disponibile a cercare lavoro all’estero.

Negli ultimi decenni l’Italia è diventata un paese di immigrazione, con una continua crescita della popolazione di cittadinanza straniera. Ma, al contempo, sottolinea il rapporto, è diventato anche sempre più evidente un flusso di uscita di giovani in cerca di un futuro migliore. Va anche considerato che nelle nuove generazioni è fortemente sentito l’aspetto positivo della mobilità, cioè fare nuove esperienze e confrontarsi con altre culture, indicato dal 74,8% degli intervistati.

La migrazione italiana negli ultimi anni è decisamente cambiata. Non si tratta più di connazionali che prendono il treno  con al braccio valigie di cartone, ma di giovani dinamici, intraprendenti, affamati di nuove opportunità e con un tablet pieno di appunti su progetti e sogni da realizzare.

La generazione dei millennials considera del tutto naturale muoversi senza confini,   sempre più consapevoli che la mobilità internazionale è di per sé positiva, perché consente di aprirsi al mondo, conoscere diverse culture, arricchire il proprio bagaglio di esperienze, ampliare la rete di relazioni.

I laureati tendono maggiormente ad espatriare rispetto a chi ha titoli più bassi, ma soprattutto perché hanno maggiori risorse e possibilità per farlo. La propensione ad andarsene, soprattutto se legata a difficoltà oggettive di trovare lavoro, è comunque sentita in tutte le categorie e in tutti i livelli di istruzione.

Trasferirsi all’estero per cercare lavoro è, quindi,  un’opzione che i giovani prendono sempre più in considerazione. Nel 2015, secondo i dati presentati recentemente dall’Istat , sono stati 102 mila gli italiani che hanno lasciato il nostro paese, segnando un incremento del 15% rispetto all’anno precedente.

Le principali mete verso cui gli italiani emigrano sono Regno Unito, Germania, Svizzera e Francia.  Chiariamo  che esistono altri paesi che, pur vantando tassi di disoccupazione under 25 tra i più bassi nell’Unione Europea, vengono raramente presi in considerazione.

Il 39% dei giovani afferma di scegliere il paese di destinazione in base alla probabilità di trovarvi lavoro e i giovani under 25 che desiderino trasferirsi all’estero dovrebbero prendere in considerazione anche  Malta, Olanda e Repubblica Ceca, poiché in questi paesi il tasso di disoccupazione giovanile si aggira attorno all’11% .

È però importante tenere presente che, mentre in Olanda lo stipendio minimo supera i 1.500 euro al mese,  a Malta ammonta a 720 euro e in Repubblica Ceca si aggira attorno ai 330 euro. Sono cifre che assumono senso solo se rapportate con il differente costo della vita in questi paesi: in Olanda è al 111% rispetto alla media europea, mentre a Malta è all’81% e in Repubblica Ceca è al 58%.

Per avere un termine di paragone chiaro basta sapere che il costo della vita in Italia è lievemente più basso rispetto alla media europea e  corrisponde al 99%.

Altre destinazioni interessanti sono Austria e Danimarca, perché anche qui i tassi di disoccupazione giovanile sono estremamente bassi: ammontano infatti all’11,3% in Austria e al 10,2% in Danimarca. Per di più la Danimarca può vantare salari medi tra i più alti in Europa , che la rendono particolarmente appetibile.

Naomi Sally Santangelo

 

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