Giorgia Meloni presenta il progetto di legge per il reato di integralismo islamico

Divenga reato la predicazione dell’islam fondamentalista, quello wahabita e salafita, che prevede la pena di morte per l’apostasia o per la blasfemia. Lo chiede Fratelli d’Italia con una proposta di legge, illustrata in conferenza stampa a Montecitorio da Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Fabio Rampelli, Edmondo Cirielli e Giovanna Petrenga. Il testo, ha spiegato la Meloni, verrà proposto anche agli altri gruppi parlamentari per averne sostegno, ma su esso verrà lanciata una Petizione popolare, con una raccolta di firme così che a settembre la proposta abbia in Parlamento un sostegno popolare. Non si tratta,  spiega la leader di Fdi,  di un reato di opinione, non è una norma che intende minare la libertà religiosa, ma una norma che ha come finalità unica il garantire la sicurezza di chi vive in Italia. Il fenomeno del fondamentalismo islamico è inserito nella cultura islamica e  alla base del problema c’è una specifica ideologia, mescolata a una base religiosa e facciamo finta di non vedere che alla base del fondamentalismo islamico c’e’ una cultura, ci sono cattivi maestri, che spesso sono nazioni e Stati con i quali l’Occidente ha a che fare. Sono le nazioni che finanziano la stragrande maggioranza dei centri culturali islamici in Italia.  La Proposta di legge punisce con la reclusione da quattro a sei anni chiunque, al fine di o comunque in maniera tale da mettere in concreto pericolo la pubblica incolumità propugna o propaganda idee dirette a sostenere sotto qualsiasi forma a) l’applicazione della pena di morte per apostasia, omossessualità, adulterio o blasfemia; b) l’applicazione di pene quali la tortura, la mutilazione e la flagellazione; c) la negazione della libertà religiosa; d) la schiavitù, la servitù o la tratta di esseri umani. In più la stessa pena si applica anche a chi finanzia organizzazioni che svolgono, anche nei luoghi di culto, attività dirette a commettere il reato  introdotto dalla proposta di legge. Va incontro ad una pena da tre a cinque anni chiunque riceve da uno Stato straniero o da organizzazione o soggetti stranieri, beni o denaro destinati a essere in tutto o in parte utilizzati al fine di commettere il reato. La proposta di legge mira quindi ha colpire la predicazione dell’Islam fondamentalista non solo nei luoghi di culto, bensì anche attraverso il web.

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