Giorgia Meloni mobilita la piazza contro l’inciucio…

L’appuntamento è fissato per il prossimo 28 gennaio a Roma.  L’intenzione di Giorgia Meloni che ha fissato l’appuntamento l’incontro è utile per testare il grado di coesione della coalizione attualmente messa a dura prova dalle polemiche tra Salvini e Berlusconi. La voce della leader di FdI-An si è sentita soprattutto nell’invocare il ritorno alle urne, dopo quattro anni di manovre di palazzo che hanno prodotto tre governi – Letta, Renzi e ora Gentiloni – nessuno dei quali legittimato dalla volontà popolare. La Meloni  parte dai milioni di ‘no’ al referendum che hanno licenziato il governo Renzi,  ed ai quali si è risposto con il governo Gentiloni.  Non stupisce, dunque, che la Meloni ribadisca con maggiore forza la necessità di mobilitare l’opinione pubblica per una risposta popolare agli oligarchi del Pd. La Meloni è rimasta stupita  dall’intervista di Renzi a Repubblica. Un’intervista in cui l’ex-premier sembra essersi convertito alla tesi della scadenza naturale della legislatura,  e la manifestazione indetta dalla leader di Fdl-An  servirà, a suo dire,  a dare a lui e al Pd un’altra lezione di democrazia e di libertà. La leader di FdI-An è preoccupata dalla sintonia nata,  in queste settimane, tra  Berlusconi e Renzi:   ‘Smetta di rincorrerlo con interviste da innamorato deluso  e scenda in piazza con Forza Italia in difesa della sovranità nazionale. È l’occasione per fare una scelta di campo e dire con chiarezza se si è alternativi alla sinistra o se si spera segretamente di divenire suoi complici’. In realtà  Berlusconi fa il punto della situazione del centrodestra, si dice ottimista per quanto riguarda la sua candidatura personale e sui tempi della Corte di Strasburgo, e considera l’eventuale vittoria dei Cinque Stelle con terrore. L’ex cavaliere prende poi  le distanze dalla Lega Nord di Matteo Salvini, sperando che Renzi ‘abbia imparato la lezione’. Sul centrodestra unito  l’ex premier non nasconde che tra Forza Italia e i suoi alleati ci potrebbero essere distanze insormontabili, e che non si può fare un’alleanza basata su tecnicismi elettorali quando poi i programmi,  e gli stessi valori di un partito,  sono profondamente diversi. Una di queste diversità, che Berlusconi non cita mai ma che è sotto gli occhi di tutti, è l’Unione Europea. Non è un segreto per nessuno che Forza Italia è un partito convintamente europeista mentre la Lega se potesse uscirebbe immediatamente dall’Europa. Berlusconi pensa ad un accordo con il Pd visto che  nessuno dei tre contendenti oggi sulla scena, centrodestra, sinistra e grillini, ha il 50 per cento, per cui l’accordo sarà inevitabile. Come accennato, dichiara di volere il voto il prima possibile, però sottolinea che la modifica della legge elettorale, e le decisioni della Corte costituzionale probabilmente porteranno via più tempo di quello che i partiti desiderano. Nei mesi scorsi Berlusconi puntava al voto alla scadenza naturale, come Renzi, e oggi ritiene che i tempi alla fine potrebbero essere proprio quelli,   ritenendo che questo governo  ci accompagnerà sino alle elezioni. Non è un segreto che Forza Italia spinga da tempo per il sistema proporzionale, ma in ogni caso occorrerà attendere le indicazioni della Consulta. Nell’intervista Berlusconi ricorda ancora una volta che l’Italia non può avere un governo fragile, non può essere governata ancora da una minoranza, come oggi il sistema elettorale consente, e pur precisando che lui vuole vincere da solo, realisticamente comprende che il centrodestra non potrà ottenere il 51 per cento dei consensi, per cui accordarsi sarà inevitabile, pur rimanendo distinti e distanti. Era impensabile che le interviste incrociate  di Matteo Renzi e Silvio Berlusconi non facessero gridare ‘inciucio in vista’, a destra come a sinistra. Se il primo dice di non avere fretta di andare alle urne,  e il secondo non esclude alleanze per il governo dopo sul voto perché nessuno vince col 50 per cento, anche il meno diffidente degli uomini è tentato dal dare una lettura in parallelo delle due interviste. ‘Renzi e Berlusconi intervistati, lo stesso giorno, su Repubblica e Corriere. Non escludono accordi e intanto votano Salva-Banche.#votosubito!’, scrive il leader della Lega Nord nel suo tweet. Per Angelino Alfano non v’è chi non veda che Berlusconi mette in conto di governare con il Pd nella prossima legislatura. In mezz’ora su RaiTre afferma: ‘Se Forza Italia ora punta a governare con il Pd, ossia quello che facciamo noi, non c’è chi ha tradito, ma c’è chi ha capito prima’.

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