Si augura di ricompattare il centrodestra e di arrivare a una premiership condivisa attraverso le primarie, ma teme che il dialogo tra Renzi e Berlusconi prepari un inciucio indigesto. Giorgia Meloni, da Palermo per un impegno elettorale a sostegno del candidato sindaco Ismaele la Vardera, torna a fare il punto sull’attualità a partire dalla posizione di Fratelli d’Italia sul guazzabuglio della legge elettorale:  ‘Siamo favorevoli da anni alle elezioni anticipate. Abbiamo chiesto di votare all’indomani del referendum con cui gli italiani hanno chiesto a Renzi e al suo governo di andare a casa e speriamo si possa votare il prima possibile. Per questo ci siamo astenuti sul testo base della legge elettorale, non perché sia un testo che ci piace ma perché in teoria l’approvazione facilita le elezioni anticipate’.

La leader di Fratelli d’Italia si definisce spaventata all’ipotesi che il dialogo tra il Cavaliere e l’ex premier possa rappresentare l’antipasto di qualcosa che potrebbe accadere dopo le elezioni.

Quanto al nodo della leadership  del centrodestra ribadisce la necessità di svolgere le primarie al contrario di pensa a investiture dall’alto: ‘Su questo punto abbiamo invitato il centrodestra a una battaglia comune per inserire le primarie per legge nella norma elettorale’,  spiega con chiaro riferimento polemico a Berlusconi,  ‘non siamo stati ascoltati da chi preferisce parlare con Renzi, piuttosto che con gli altri attori del centrodestra’.