Giggino ‘a manetta e la sua doppia veduta

Luigi De Magistris, ex magistrato ed oggi sindaco di Napoli,  è ben asseragliato nel suo “Forte San Giacomo” resistendo ad ogni consiglio e riversando bile su chi lo ha condannato  mercoledì 24 settembre in primo grado a un anno e tre mesi di reclusione per abuso d’ufficio, nell’ambito dell’inchiesta “Why Not”. De Magistris, che al tempo dell’inchiesta era pubblico ministero, è accusato di aver ottenuto illegittimamente i tabulati telefonici di alcuni parlamentari senza averne l’autorizzazione,  e per lui e per Gioacchino Genchi, consulente informatico, è stata anche decisa l’interdizione dai pubblici uffici per un anno, con la condizionale. L’articolo 11 della legge Severino impone la sospensione dall’incarico anche agli amministratori locali condannati in primo grado per alcuni reati, tra i quali l’abuso di ufficio. Stando al testo l’amministratore locale condannato in primo grado non deve dimettersi ma viene sospeso dal prefetto per un tempo mai superiore ai 18 mesi. De Magistris ha dichiarato che continuerà a fare il sindaco di fatto, pur lasciando firmare gli atti al vicesindaco Tommaso Sodano. Una condotta del genere può portare a nuove violazioni di legge e, per ipotesi, a nuove accuse di abuso. “Mi chiedono di dimettermi per questa condanna,  ma guardandosi allo specchio per questa condanna,  e provando vergogna,  sono i giudici a doversi dimettere”, afferma De Magistris, che continua: “Avverto intatta la mia forza e non mi farò piegare da questa melassa putrida che mette insieme pezzi di uno Stato profondamente corrotto che cerca di fregarti con procedimenti giudiziari”. Infine parole impensabili: “La magistratura non è un moloch di gente per bene, perchè ci sono anche fior di delinquenti. Ci sono diversi magistrati collusi e corrotti che non applicano la legge nel rispetto della Costituzione”. Parole agghiaccianti in cui buoni e cattivi vengono parametrati con il “teorema De Magistris”,  che mette paletti a suo completo gradimento anche se è stato sempre conosciuto come “fustigatore”. De Magistris è ancora un “giustiziere”,  ma non considera che non lo si può essere a senso unico e non potrà che arrendersi alla giustizia e dimettersi. Altra scelta non vi è…

Cocis

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