Gerusalemme, palestinese su tir uccide 4 soldati

Il terrorismo è tornato a colpire Gerusalemme e questa volta a ispirarlo è stato l’Isis. Quattro soldati israeliani (tre donne e un uomo, tutti sui 20 anni) sono stati falciati, modello Nizza e Berlino, da un camion killer lanciato da un palestinese su un gruppo di militari fermi ad una fermata di autobus sulla Promenade di Armon Hanatziv, quartiere ebraico di Gerusalemme est. Luogo molto frequentato anche dai turisti, visto che dal posto si gode una splendida vista della Città Vecchia. Il camion nella sua corsa, oltre ad uccidere i 4 soldati, ha provocato il ferimento di almeno altri 15: tutti cadetti.   L’attentatore è stato ucciso dalla reazione delle forze di sicurezza ma, prima di essere colpito, ha avuto il tempo di fare marcia indietro e ripassare sui corpi dei soldati caduti a terra nel primo impatto. Le spaventose immagini dell’attacco hanno fatto il giro del web. Secondo tutti gli elementi raccolti finora,  ha detto il premier Benyamin Netanyahu direttamente dal luogo dell’attentato insieme al ministro della Difesa Avigdor Lieberman,  l’autore è un sostenitore dello Stato Islamico: ‘Sappiamo che c’è un filo comune di attentati e certamente può esserci un legame con la Francia e Berlino e adesso Gerusalemme’. Il premier ha fatto capire che sono già stati presi i primi passi affinché simili fatti non si ripetano e il Consiglio di difesa in serata ha deciso che saranno autorizzati arresti preventivi di sostenitori o di simpatizzanti dello Stato islamico. Secondo la tv israeliana è possibile che la casa del killer venga demolita e che il suo corpo non sia restituito alla famiglia. Inoltre, il livello di allerta in città e in tutto il Paese è stato subito innalzato. Sugli arresti preventivi a stretto giro nove persone sono state arrestate dalla polizia israeliana a Gerusalemme.  Fra gli arrestati, ha precisato una portavoce della polizia, figurano cinque congiunti dell’attentatore, Fadi al-Qanbar (28), che secondo le autorita’ era un sostenitore dello Stato islamico.  In quello che appare un collegamento diretto alle polemiche per la recente condanna dell’Onu sulle colonie ebraiche in Cisgiordania, al discorso del segretario di stato Usa John Kerry contro la politica israeliana e alle minacce per Israele che potrebbero derivare dalla prossima conferenza di pace indetta dalla Francia a Parigi il 15 gennaio, il portavoce del ministero degli Esteri Emmanuel Nahshon si è chiesto quando il mondo capirà che il vero problema è il terrorismo palestinese. Da Gaza, Hamas ha invece plaudito all’attacco di Fadi al-Qanbar, 28 anni, palestinese di Jabel Mukaber (Gerusalemme est) definito dalle Brigate Qassam, ala militare del gruppo, un ‘mujahid, combattente jihadi’ che, secondo la stessa fonte, era stato rilasciato dalle prigioni israeliane. Il portavoce di Hamas Hazzem Qassem ha scritto sulla sua pagina Facebook che le continue operazioni in Cisgiordania e a Gerusalemme est provano che l’Intifada di Gerusalemme non è un evento isolato, ma piuttosto una decisione del popolo palestinese di ribellarsi finché non otterrà la sua libertà e la liberazione dall’occupazione israeliana. Reazioni di euforia anche sui social palestinesi per il video che mostra l’attentato: il sito ‘Shehab’ invita a guardare il camion lanciato a Jabel Mukhaber, la fuga dei militari dell’occupazione, che abbandonano i loro compagni durante l’operazione. A questo proposito, il capo della polizia di Gerusalemme ha osservato che la reazione delle forze di sicurezza all’attacco è stata repentina: fatto confermato anche da uno dei protagonisti della risposta, Eitan. Tuttavia lo stesso, citato dai media senza cognome, ha osservato con la Radio Militare che sarebbe stato più facile se uno non sapesse che magari un giorno puoi essere incriminato per queste cose. Un riferimento polemico al caso di Elor Azaria, il soldato israeliano condannato per omicidio colposo per aver ucciso un palestinese ferito a terra dopo un attacco terroristico e la cui vicenda ha spaccato Israele.

 

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