Manca solo l’ufficializzazione e la vicepresidente del Coni Silvia Salis sarà la candidata alle comunali di Genova per il centrosinistra. Il comitato politico dei saggi del Pd, composto da rappresentanti delle varie correnti, ha dato in questa domenica il suo parere positivo, sia pure con l’astensione della minoranza che ha criticato “non tanto la persona, ma il metodo che ha portato alla candidatura, conducendo altrove le trattative”. Per il via libera definitivo, tecnicamente, serve l’ok anche dalle direzione del partito (che deve essere convocata da Federico Romeo) e che è attesa nelle prossime ore. Si tratta, di fatto, di una pura formalità.
Anche perché in serata anche il Movimento 5 Stelle durante l’assemblea degli iscritti ha fatto scattare il semaforo verde per Salis. E le altre forze incontrate negli scorsi giorni, da Avs a Italia Viva passando per Linea Condivisa, sembravano sostanzialmente allineate. L’esito appare quindi scontato: solo l’ex atleta olimpica, totalmente avulsa dallo scenario politico cittadino, pare in grado di sciogliere la matassa che si era sempre più ingarbugliata negli scorsi giorni nella galassia del campo progressista.
Da Alleanza Verdi Sinistra arriva pure un via libera ufficiale dopo l’incontro di ieri coi vertici locali: “Silvia Salis – si legge in una nota – è una donna e l’espressione di una proposta civica, condizioni che fin dall’inizio abbiamo considerato positive per facilitare l’allargamento della coalizione e il rinnovamento della proposta politica ai cittadini genovesi. L’incontro ha visto molti punti di convergenza, a livello programmatico, in particolare sulla difesa e l’allargamento dei diritti sociali e civili dei cittadini e delle cittadine. Abbiamo, più in generale, condiviso con Silvia Salis la determinazione nel proporre un’alternativa netta, a partire dai contenuti, all’amministrazione Bucci-Piciocchi. Guardiamo perciò con favore alla sua candidatura”.
Avs, e non solo Avs, chiedono che a questo punto la coalizione si riunisca per definire ufficialmente la candidatura, varare definitivamente il programma e affrontare la questione delle presidenze dei municipi.