Genova: Adinolfi operato: “Non me l’ho aspettavo”

Ha subito un’operazione per ridurre la frattura della tibia Adinolfi, il manager gambizzato ieri a Genova. Le sue condizioni non sono gravi. “Era una bella giornata di sole. Mai mi sarei aspettato che mi accadesse una cosa del genere” ha detto a uno dei medici. Adinolfi, che ha vicino la moglie e i figli, secondo il dottore, è “molto tranquillo e sereno”.L’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, società del gruppo Ansaldo Energia, di proprietà di Finmeccanica è stato spartato ieri intorno alle  8.15 in via Montello, nel quartiere di Marassi, a Genova. Il dirigente 53enne è stato raggiunto da un colpo al ginocchio destro sparato da una pistola semiautomatica. A gambizzarlo sarebbe stato un uomo in motocicletta con il volto coperto da un casco.Il ruolo di Adinolfi in una società attiva nell’ambito nucleare avvalorerebbe l’ipotesi della pista anarchica.Quando è stato sparato Adinolfi era in compagnia del figlio di 20 anni. Due persone si sono avvicinate a bordo di una moto, entrambe con un casco nero integrale. A colpirlo è stato quello seduto dietro. Adinolfi ha riportato la frattura della tibia destra.Gli inquirenti stanno vagliando la possibilità che l’attentato al dirigente di Ansaldo nucleare possa essere di matrice anarchica. Nei mesi scorsi sul web era circolato l’appello di alcuni gruppi anarchici “ad alzare il tiro”, “a pensare di passare ad una fase che possa prevedere l’azione armata”.La tecnica usata per gambizzare Adinolfi, sarebbe da Brigate Rosse. Secondo fonti della sicurezza, infatti,  il gesto è “altamente simbolico”. Ed infatti, non è una coincidenza che uno dei primi attentati delle Br fu proprio all’Ansaldo negli anni ’70 . “Oggi- spiegano ancora le fonti-  è come se avessero voluto dire ‘ricominciamo come 40 anni fa”. Anche se finora non è giunta nessuna rivendicazione, la stessa Procura di Genova non esclude la pista terroristica.Tecnica usata da Brigate Rosse. Intanto emergono nuovi particolari sull’attentato: il calibro della pistola è un 7.62 di fabbricazione est europea e l’arma è una Tokarev, in uso alle forze armate dei Paesi dell’ Est. Adinolfi era atteso in strada da due uomini, come ha riferito lui stesso ai Ros; poi quello che gli ha sparato lo ha seguito a piedi per alcuni metri, gli ha esploso alle spalle un colpo a bruciapelo all’altezza del polpaccio, poi ha raggiunto il complice che lo attendeva su una moto ed è fuggito.Il dirigente ha riferito di essere sceso come ogni mattina, di aver superato a piedi “due tipi strani” fermi su una moto. Ed è stata individuata una ‘XMax’ della Yamaha di colore nero e immatricolata nel 2010. Era parcheggiata assieme ad altre moto vicino ai cassonetti dell’immondizia.Inoltre le stesse modalità della gambizzazione, avvallano questa ipotesi, data anche la forte affinità dell’attentato con quelli tipici degli anni Settanta.

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