Gb: tennis in crisi

I soldi non sono tutto.  Anzi, lo dimostra il caso, abbastanza clamoroso, della Gran Bretagna, dove alla Lawn Tennis Association, cioè alla federtennis locale, nemmeno i 400 milioni di euro, nonché quota facente parte degli utili ricavati dal torneo di Wimbledon, ne tantomeno il ‘traino’ di un fenomeno come Andy Murray, hanno potuto niente contro la cristi del settore, per evitare una forte flessione del 25%  del numero dei praticanti. Se in Italia, nonostante il budget infinitamente minore a disposizione della FIT, il tennis cresce senza sosta grazie all’uso virtuoso e mirato delle risorse, la Lawn Tennis Association ha invece visto il numero di coloro che giocano a tennis almeno una volta alla settimana scendere dai 487.000 del 2008 ai 375.000 dell’anno scorso. In seguito a ciò, la LTA ha anche visto ridursi di quasi un milione di dollari l’altro contributo che riceve annualmente, quello dell’ente paragovernativo “Sport England”, una sorta di Coni inglese che dipende dal Dipartimento della Cultura. “Nessuna decisione di ridurre i finanziamenti viene mai presa alla leggera, ma Sport England ha sempre chiarito come il fallimento degli obiettivi di crescita prefissati, avrebbe comportato una revisione dei finanziamenti” ha detto Jennie Price, Chief Executive di Sport England. Magari navigare un po’ meno nell’oro aiuterà gli inglesi a lavorare finalmente in maniera diversa, imboccando un sentiero di crescita virtuoso.

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