Di nuovo migliaia di palestinesi, mobilitati dalla  ‘marcia del ritorno’ si sono riversati in cinque punti diversi lungo il confine tra Gaza e Israele, e di nuovo si contano morti e feriti. Mentre Donald Trump fa tremare ulteriormente la sicurezza israeliana: ‘Potrei andare a Gerusalemme’ per il tanto contestato, dai palestinesi e non solo, spostamento dell’ambasciata Usa.Nel quinto venerdì di proteste nella Striscia di Gaza altri tre palestinesi sono morti, uccisi da colpi d’arma da fuoco dei militari israeliani. Alcuni manifestanti palestinesi hanno sfondato la recinzione presidiata dall’esercito, che ha reagito sparando proiettili e gas lacrimogeni. Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che i feriti sono almeno 168.

Dal 30 marzo, inizio della ‘marcia del ritorno’,  sono morti in tutto 44 palestinesi nelle proteste per rivendicare il diritto di tornare nelle loro case, lasciate nel 1948.

Un appello a tutti i governi al mondo affinchè impongano un embargo alle forniture militari per Israele è stato lanciato oggi da Amnesty International secondo cui dati raccolti nelle ultime settimane sul terreno dimostrano che l’esercito israeliano ‘fa un uso sproporzionato della forza’ nei confronti di dimostranti palestinesi disarmati.

 Le proteste legate alla ‘marcia del ritorno’ non accennano a placarsi, e il 14 maggio, la data indicata per il trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme si avvicina minacciosa. Donlad Trump oggi ha dato l’ennesima spallata alla tranqullità del Medio Oriente ventilando la possibilità di essere là, quando l’amabasciata Usa aprirà i battenti a Gerusalemme: ‘Potrei andare. Ne sono molto orgoglioso’, ha affermato il presidente Usa.

Orgoglioso perché lo spostamento dell’ambasciata americana a Gerusalemme è stato promesso per molti anni da molti presidenti. Hanno tutti fatto promesse elettorali che poi non hanno avuto il coraggio di mantenere. Io le ho mantenute e per questo potrei andare. Uno spostamento che il presidente ha reso anche poco costoso: inizialmente sarebbe dovuto ammontare ad un miliardo di dollari mentre ora sarà compreso tra 300.000 e 400.000 dollari. Il desiderio di esserci Trump lo aveva già espresso durante la visita a Washington del premier israeliano Benjamin Netanyahu all’inizio di marzo.