Galan: lo Stato spende troppo poco per la cultura

In un’intervista il ministro dei Beni culturali Galan, afferma di vergognarsi quando ai consessi internazionali gli viene chiesto che percentuale di Pil sia destinato alla cultura, la più grande forza del nostro paese, quella che ha salvato il turismo che senza città d’arte avrebbe segno negativo. A margine della presentazione dell’accordo Cinecittà Luce-Telecom Italia per la digitalizzazione dell’archivio storico dell’Istituto Luce, iniziativa illustrata in seno al 68° Festival di Venezia.

Il ministro dei Beni culturali, ha annunciato che cercherà di ottenere vantaggi fiscali per favorire operazioni imprenditoriali come quella avviata da Telecom Italia con l’Istituto Luce.
Lo ha sottolineato proprio a margine della presentazione dell’accordo tra Cinecittà Luce e Telecom Italia che li vedrà uniti nel sostegno e nella valorizzazione di film e documentari dell’archivio storico dell’Istituto Luce, presenti il presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e il presidente di Cinecittà Luce, Roberto Cicutto.

“ Alcuni mi sfottono – ha spiegato Galan riferendosi alla sua volontà di cercare di ottenere dei vantaggi fiscali per la cultura – lo so che ci hanno provato tutti e nessuno ci è riuscito. Credo, però, che questo è un dovere morale e voglio tentarci. L’Italia ha un vantaggio che avrà per i prossimi millenni su qualsiasi altro paese del mondo grazie al suo patrimonio culturale, artistico e monumentale”.

Per difendere il patrimonio le risorse statali non bastano, lo stesso ministro suggerisce che la cultura deve essere salvata anche dai privati.  Io ci provo – ha ribadito Galan – ce lo ho già pronto il piano, il momento non è dei migliori, mancano i soldi ed è difficile, ma io ci voglio provare anche se questo costa contro una convinzione di chi non ha capito nulla e pensa che gli investimenti in cultura siano solo spese.
Il ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan, è entusiasta del cinema italiano alla 68esima Mostra del cinema di Venezia e non ha alcun “complesso di inferiorità con il Festival di Cannes”.
“Il Festival è partito benissimo, e prosegue meglio con grandi film stranieri di altissima qualità ma anche con grandi film italiani come ‘Terraferma’ di Crialese con cui abbiamo replicato, un grande film italiano in concorso per davvero soddisfacente. Ma del Festival è bello anche il luogo – ha proseguito il ministro dei Beni culturali – c’è il fascino di Venezia, c’è l’allestimento, ottima anche la cena molto superiore a quella dei francesi”.

 

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