+++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ La foto di gruppo dei leader mondiali che partecipano al vertice del G20 di Antalya, in Turchia, 15 novembre 2015. ANSA/ Palazzo Chigi/ Ufficio stampa/ Tiberio Barchielli

G20 e Obama-Putin: ‘Imperativo risolvere la crisi della Siria’

Il G20 nasce come un forum dei ministri delle Finanze e dei governatori della banche centrali delle 19 maggiori economie del mondo più l’Unione europea, creato nel 1999 dopo una serie di crisi finanziarie con l’obiettivo di facilitare la cooperazione tra i Paesi occidentali e le potenze emergenti sulla politica economica e finanziaria internazionale. Ma, l’attenzione dei partecipanti dai temi discussi in altri summit, incentrati principalmente sulle questioni economico-finanziarie, si sposta completamente sul fondamentalismo islamico, la barbarie dello Stato islamico e l’emergenza immigrazione. In un mondo devastato dal terrorismo e dal fondamentalismo islamico, la sicurezza diventa la garanzia più importante da difendere. Per il summit, al quale è presente anche il premier italiano Matteo Renzi, sono state disposte imponenti misure di sicurezza. E’ stato osservato un minuto di silenzio per le vittime di Parigi e sono stati  commemorati anche attacchi terroristici a Beirut e Ankara. La lotta al terrorismo riguarda anche gli asset finanziari con  il contrasto alle risorse che lo sostengono,   ha detto il presidente turco Recyp Erdogan nell’introdurre i lavori della sessione del G20 dedicata alla crescita e all’economia globale: ‘Il terrorismo minaccia tutti noi. Economia e sicurezza non sono questioni distinte’. Un colloquio privato tra il presidente Usa Barack Obama e il leader russo Vladimir Putin si è svolto a margine dei lavori del G20 di Antalya, in Turchia.  Durante il faccia a faccia informale i due presidenti hanno avuto un colloquio costruttivo sulla Siria e la lotta allo Stato islamico.   Risolvere il conflitto in Siria è più che mai un imperativo alla luce degli attacchi di Parigi è l’impegno  preso a margine del G20.  I due leader, nel corso di una discussione che la Casa Bianca definisce costruttiva, hanno sottolineato i progressi diplomatici raggiunti a Vienna sulla Siria. Progressi che si sono tradotti nell’accordo del 14 novembre, i cui contenuti sono condivisi da Washington e Mosca, che parte  dalla necessità di un immediato cessate il fuoco a quella di una transizione politica che parta da una mediazione dell’Onu tra il regime di Damasco e i rappresentanti dell’opposizione. Assistiti dai rispettivi interpreti, il colloquio è durato circa 35 minuti. Le tv hanno mostrato le immagini dei due presidenti seduti su poltroncine in una sala dove era in corso la pausa caffè dei leader. Il faccia a faccia tra Putin e Obama non era previsto, ma la consigliera per la sicurezza nazionale americana Susan Rice aveva detto che ad Antalya c’erano ampie opportunità per una discussione. Trovare una soluzione al conflitto, ha affermato Obama,  è un imperativo reso più urgente dagli attacchi di Parigi. Da questo punto di vista il presidente americano ha salutato positivamente l’importanza degli sforzi militari russi diretti a sconfiggere lo Stato islamico in Siria. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che intensificheranno la cooperazione con la Francia a livello militare e della condivisione di informazioni. Chiaramente continueremo a lavorare in stretta cooperazione con i francesi in termini di condivisione di informazioni e a livello della loro risposta militare in Siria,  ha dichiarato Ben Rhodes, consigliere aggiunto per la sicurezza nazionale del presidente Barack Obama,  i francesi sono con noi in Siria e in Iraq e fanno dei raid aerei. Vogliamo continuare ad intensificare questo coordinamento. Mosca e Washington,  ha affermato Yuri Ushakov, consigliere di Putin per la politica estera,  condividono obiettivi strategici nella battaglia contro lo Stato islamico, ma le differenze restano. Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha portato l’Italia ad esempio per le riforme compiute. Parlando ai leader nella sessione plenaria del G20, secondo quanto riferiscono fonti europee, ha parlato dell’eccezionale lavoro per le riforme strutturali fatto da Renzi, specificatamente nel campo del lavoro. Dal G20 c’è stato un riconoscimento per alcuni traguardi raggiunti dal nostro Paese, che è stato più volte citato, afferma il premier Matteo Renzi, che sottolinea la grande attenzione registrata nel vertice a molte sfide che riguardano l’Italia, dalla necessità di investire in crescita e infrastrutture alla lotta alla disoccupazione:  ‘Abbiamo mandato un messaggio di unità ieri con tutte le forze politiche. Di fronte al terrorismo è bene che le polemiche interne tra i partiti si abbassino di un tono. L’Italia ha la forza per poter affrontare questa fase. L’Italia è un grande Paese, ha sconfitto il terrorismo interno negli anni ’70 e ’80 e le stragi di mafia. Ha la forza per poter affrontare questa fase che stiamo vivendo. Il Paese unito e compatto assieme agli altri partner europei sarà in grado di vincere il terrorismo, un tema che ci porteremo nei prossimi mesi e forse anni.   E’ un momento delicato in cui serve buon senso ed equilibrio’.  Anche gli obiettivi del millennio Onu sono cruciali per la lotta al terrorismo, ha sottolineato il premier. Al summit del G20 stiamo dando nel modo più determinato il messaggio che siamo più forti di qualsiasi forma di terrorismo,  ha detto ad Antalya la cancelleria tedesca Angela Merkel, citata da Al Jazeera Turk.  La polizia turca ha fermato 10 persone per le proteste contro il G20. Sei persone, che sarebbero membri della sigla di sinistra turca Birlesik Devrimci Parti (Partito rivoluzionario unito), sono state bloccate durante alcuni scontri con la polizia avvenuti nel corso della manifestazione dei gruppi antagonisti in città, distanti dalla ‘zona rossa’ di Belek, dove sono in corso i lavori del summit. Altre 4 persone, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Dogan, sono invece state fermate mentre con un’iniziativa isolata cercavano di recarsi a piedi proprio verso il resort di Belek in cui si svolge il G20.

Cocis

 

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