Funerali a sorpresa per Steve Jobs

Una cerimonia privata quella organizzata per Steve Jobs, un momento solenne che i familiari vogliono vivere in tranquillità, lontano da sguardi, ed obiettivi indiscreti. E’  forse per questo che già ieri, a due giorni dalla scomparsa del grande visionario,la famiglia di Jobsha ha celebrato i funerali. A dare la notizia,  una persona vicina alla famiglia al Wall Street Journal. “Il funerale sarà una cerimonia privata”, ha dichiarato il tenente Sandra Brown, portavoce del dipartimento di polizia di Palo Alto, a FoxNews.com. Secondo le sue informazioni le esequie si sarebbero svolte alla periferia di Palo Alto, anche se Jobs viveva dentro la città. Inventore di gadget tecnologici come iPod, iPhone e iPad, che hanno conquistato il mercato e trasformato la vita di tutti i giorni – Jobs è morto il 5 ottobre all’età di 56 anni. In passato era stato sottoposto a un intervento chirurgico per un cancro al pancreas e aveva subito un trapianto di fegato. Un portavoce di Apple ha confermato che non ci sono memoriali pubblici in programma per il co-fondatore dell’azienda informatica di Cupertino. In un messaggio inviato mercoledì, l’amministratore delegato Tim Cook aveva tuttavia informato che l’azienda terrà presto “una celebrazione della vita straordinaria di Steve” per i dipendenti.

Ma a pochi giorni dalla morte, c’è un altro argomento che sembra dividere l’opinione pubblica: l’eredità di Jobs.  .

Forse il più grande lascito del visionario, è quello ereditato da Cupertino: progetti operativi per la realizzazione di prodotti da lanciare sul mercato almeno per i prossimi quattro anni. Ovviamente non si sa gran che di cosa si tratti. Forse nuovi modelli di i-Pod, i-Phone, i-Pad e MacBook. Finora e’ solo trapelato che ci sarebbe anche un i-Phone 5, in uscita a fine 2012 o inizio 2013. Cosi’ rivoluzionario da cambiare di nuovo le regole del gioco, e da poter essere definito come ”il lascito di Steve Jobs”. Un ‘tesoretto’ che peraltro rendera’ piu’ liscio il passaggio definitivo del timone nelle mani di Timothy Cook (che tutti chiamano Tim). Cook non ha lo stesso genio visionario di Jobs, e non ha neanche il suo carisma, come si e’ visto al suo debutto sul palcoscenico proprio il giorno prima della morte del fondatore della Apple, quando ha presentato il nuovo iPhone 4s. Ma comunque Tim e’ un grande organizzatore, che assicura in Apple la continuità poiché  è  stato di fatto la ‘seconda guida’ dell’azienda da quando Jobs si e’ ammalato gravemente, nel 2004, fino a diventare ufficialmente il ‘numero uno’ dal 25 agosto.

 

A quel punto, Jobs non era neanche più in grado di salire le scale della sua grande casa a Palo Alto, come ha raccontato l’ex direttore di Time Magazine Walter Isaacson, a cui Jobs aveva concesso di scrivere la sua biografia ufficiale. Una biografia attesissima – già  in testa negli ordinativi di Amazon, anche se non uscirà  prima del 24 ottobre – che Jobs ha deciso di autorizzare perché, aveva detto solo alcune settimane fa, ”voglio che i miei figli sappiano di me”, sappiano ”perche’ non sempre ero vicino a loro”. Alla sua famiglia Jobs lascia un impero, un’azienda che, nata in un garage, e’ ora in competizione con il colosso Exxon Mobil per il titolo di azienda di maggior valore in America, che tradotto in cifre significa oltre sette miliardi di dollari. Una montagna di soldi, che piu’ di una volta hanno attirato a Jobs le critiche di coloro che ritengono che, come Warren Buffet o Bill Gates, egli avrebbe dovuto devolvere parte della sua fortuna in beneficenza. Ora sono in molti che aspettano di vedere se nelle sue ultime volontà ci sarà un passo in questa direzione. Una grande donazione a favore dei centri ospedalieri e dei laboratori impegnati nella lotta contro il cancro, non ci starebbe male.

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