Frode internazionale da 6,3 mln, 38 misure e 60 indagati

Scoperta dalla Guardia di finanza di Pescara una frode internazionale da 6,3 milioni di euro. Nell’ambito dell’operazione sono state eseguite, in collaborazione con numerose Procure e organismi di polizia, 38 misure cautelari personali e patrimoniali in Italia e all’estero. In totale si contano 60 indagati fra italiani, tedeschi, lituani, francesi e romeni e 47 societa’.

L’operazione, giunta a conclusione di un’articolata attivita’ di indagine della Guardia di finanza e della Polstrada di Pescara, coordinate dalla procura del capoluogo adriatico, ha consentito di smantellare un’associazione per delinquere- ramificata in mezza Italia e nei piu’ importanti Paesi europei – finalizzata alla commissione di reati in materia di Iva, truffa aggravata, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori. Sequestrati beni per circa 6,3 milioni di euro a 34 societa’, di cui 5 di nazionalita’ tedesca, e a 38 persone, di cui 8 residenti all’estero. Inoltre, due persone sono finite agli arresti domiciliari e per altre 8 e’ stata disposta la misura interdittiva del divieto di esercitare funzioni direttive di societa’ e imprese per un anno. Le misure, oltre che in Italia, sono state eseguite contestualmente in Germania, Repubblica Ceca e Bulgaria. Le 47 societa’ indagate sono attive nel settore del commercio di autoveicoli di provenienza comunitaria. I finanzieri hanno accertato l’emissione e utilizzazione di oltre 50 milioni di euro di fatture per operazioni inesistenti. Contestate anche condotte in violazione della normativa in materia di responsabilita’ amministrativa degli enti, che hanno contribuito ad aumentare l’entita’ dei beni in sequestro. Il modus operandi era quello delle cosiddette frodi carosello, ossia un vorticoso giro di fatturazioni di beni per operazioni inesistenti tra societa’ appartenenti a Stati diversi dell’Unione europea con lo scopo di evadere l’Iva, aggirando la normativa sugli acquisti intracomunitari.

La frode e gli altri illeciti si sono perfezionati in sede di nazionalizzazione delle auto nuove e usate provenienti principalmente dalla Germania. In sostanza, l’organizzazione simulata l’acquisto dell’auto da parte del cliente finale (ignaro) direttamente da una societa’ “cartiera” tedesca, facente generalmente capo al sodalizio. In tal modo, l’acquisto non soggetto a Iva (evasa in danno dell’erario) andava a beneficio dell’organizzazione che riusciva cosi’ ad essere sempre piu’ competitiva sul mercato. Il dominus del sodalizio criminale e’ un italiano di 38anni, residente in provincia di Pescara, con collegamenti e domicili anche in Germania e a Dubai, doveva aveva avviato numerose societa’ fittizie al fine di nascondere la provenienza delle auto e di evitare il pagamento delle imposte. Al 38enne sono state sequestrate due ville, tre appartamenti, un locale commerciale, 25 auto, tra cui due Ferrari, due Maserati e una Tesla, e orologi di lusso, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro. Fra i 60 soggetti denunciati vi sono 42 italiani, di cui 14 domiciliati in Abruzzo), 13 tedeschi, un lituano, uno spagnolo, un francese, un rumeno e un algerino. Gli altri italiani indagati sono residenti in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Puglia. Le societa’ italiane coinvolte si trovano principalmente nel Pescarese, nel Teramano e nel Lazio; quelle estere si trovano tutte in Germania. Nel corso delle indagini sono stati attivati i canali di cooperazione internazionale anche mediante meeting operativi che si sono tenuti nella sede Europol a L’Aia, cui hanno partecipato, oltre ai finanzieri di Pescara, gli organi investigativi dei Paesi membri coinvolti, primi fra tutti, quelli tedeschi.

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