Franco Lamolinara ucciso a bruciapelo nel bagno del compound

Franco Lamolinara ucciso a bruciapelo nel bagno del compound

Chris McManus e Franco Lamolinara sarebbero sospinti nel bagno del compound dai rapitori e uccisi a bruciapelo alcuni minuti dopo l’inizio del raid delle forze speciali britanniche e nigeriane a Sokoto. Lo ha raccontato al Times una donna di nome Hauwa, la moglie 31enne di un custode che ha perso la vita nello scontro a fuoco. Hauwa potrebbe essere l’ultima persona, oltre ai membri della banda, che ha visto vivi di due ostaggi. “Erano nel salone del compound quando le mura sono state scosse da una esplosione, e due rapitori sono rimasti uccisi da proiettili entrati nella stanza”, ha raccontato la donna. “Lo scontro a fuoco si intensificava e due degli uomini hanno spinto gli ostaggi nel bagno. Ho sentito dei colpi e sono scappata. Non so come sono sopravvissuta”.

La tensione tra Roma e Londra dopo il fallito blitz resta alta anche se non ci sarà nessuno strappo diplomatico, né protesta formale. Al centro della controversia, il mancato coinvolgimento degli italiani nella scelta dell’operazione con cui le teste di cuoio nigeriane e le unità speciali dell’esercito britannico Sbs (Special Boat Service) hanno tentato di liberare l’italiano Franco Lamolinara e l’inglese Christopher McManus dal covo dov’erano tenuti prigionieri a Sokoto, nell’estremo nordovest nigeriano.

Il raid secondo il Daily Telegraph. Il primo ministro britannico David Cameron ha ordinato il raid per liberare Chris McManus e Franco Lamolinara perché i sequestratori stavano per ucciderli e gettare i loro cadaveri nel deserto. Sarebbe questo, secondo quanto scrive il Daily Telegraph, il motivo che avrebbe portato le forze speciali britanniche ad effettuare il blitz senza prima interpellare le autorità italiane. I rapitori temevano che un intervento armato fosse imminente dopo la scomparsa di Abu Muhammad, uno dei loro capi. Muhammad era stato arrestato martedì e aveva rivelato l’ubicazione degli ostaggi e i numeri di cellulare della banda che li teneva prigionieri. Insomma sentivano il fiato sul collo delle forze speciali e McManus e Lamolinara erano diventati un peso: meglio sbarazzarsi di loro il prima possibile. Seconda la ricostruzione del Telegraph i rapitori erano pronti a muoversi giovedì mattina. Sarebbero passati oltre il confine, avrebbero ucciso gli ostaggi, scaricato i corpi, e scappati nel deserto.

Ipotesi pagamento riscatto. Prima di arrivare al blitz dei giorni scorsi in Nigeria nel tentativo di liberare l’inglese Chris McManus e l’italiano Franco Lamolinara era in corso una fitta trattativa che avrebbe portato anche al pagamento di parte del riscatto chiesto dai sequestratori. E’ questa la tesi di una fonte di al-Qaeda nel Maghreb islamico e del gruppo locale Boko Haram secondo quanto scrive l’agenzia di stampa mauritana ‘Ani’. Secondo la ricostruzione dei fatti di questa misteriosa fonte  erano state avviate delle trattative per arrivare alla liberazione dei due ostaggi. I rapitori avrebbero chiesto 5 milioni di euro e la liberazione di alcuni detenuti per lasciare libero il prigioniero inglese. Poi sarebbe entrata in gioco la parte italiana e la situazione si sarebbe intorpidita. Sempre secondo la versione fornita da questa misteriosa fonte “durante la trattativa i rapitori hanno dimostrato grossa elasticità nel tempo facendo molte concessioni a causa del lungo periodo di detenzione dei due”. Grazie anche a dei mediatori e una lunga trattativa si era arrivati ad un accordo per il pagamento di un riscatto di un milione e 200mila euro. E secondo il racconto “pochi giorni fa quando i rapitori hanno effettivamente avuto parte di questi soldi. Era prevista quindi la consegna in questi giorni del resto della cifra e successivamente i due ostaggi sarebbero stati consegnati ai mediatori”. La fonte precisa che il riscatto sarebbe stato pagato direttamente dai familiari dei rapiti e non dai rispettivi Stati.

Laburisti: Cameron spieghi ai Comuni.L’opposizione laburista ha chiesto una presa di posizione del governo di David Cameron ai Comuni alla luce delle dichiarazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul raid delle forze speciali britanniche in Nigeria. ”Date le dichiarazioni del presidente italiano è importante che il governo britannico chiarisca la sua posizione”, è la richiesta del ministro degli esteri ombra Douglas Alexander.

 

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