La formazione del primo governo del presidente francese Emmanuel Macron sarà svelata questo pomeriggio alle 15 dall’Eliseo, dove poco prima il capo di stato francese avrà avuto un pranzo con Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo. L’annuncio della nuova compagine ministeriale è stato rinviato di 24 ore sulle iniziali previsioni per condurre una verifica sulla situazione fiscale e sull’assenza di conflitti di interesse dei futuri ministri, che il presidente vuole senza macchia: sarà un governo composto da una quindicina di nomi, metà uomini e metà donne, aperto alla società civile e soprattutto “né di destra né di sinistra”. Il primo consiglio dei ministri, che avrebbe dovuto svolgersi oggi è stato anch’esso rinviato di un giorno. Lunedì Macron ha nominato un premier dalle file dei Républicains, Edouard Philippe, con l’effetto immediato di seminare zizzania a destra sull’ipotesi di sostegno o meno a questo governo, non classificabile con le usuali categorie destra-sinistra.
E infatti l’obiettivo di Macron in vista delle politiche dell’11 e 18 giugno è proprio quello di ottenere in Parlamento “un’ampia maggioranza presidenziale, base dell’azione del futuro governo” e di “marginalizzare le opposizioni dei vecchi partiti di governo”, disegnando un ventaglio di sostegno che vada “dai progressisti del Ps fino al centrodestra”, spiega il politologo Olivier Ihl. Sul fronte estero, il capo di stato francese ha iniziato il suo mandato, come vuole una tradizione ormai consolidata, con una visita a Berlino presso la cancelliera tedesca Angela Merkel. Ieri sera ha ricevuto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, primo leader straniero ad essere accolto all’Eliseo da Macron. L’agenda del presidente prevede già in questa settimana, probabilmente venerdì, una visita alle truppe francesi in Mali. Infine il 25 maggio Macronincontrerà per “un lungo pranzo di lavoro” il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a margine del vertice Nato di Bruxelles, prima del G7 del 26 e 27 giugno a Taormina.