Li ha eliminati uno dopo l’altro, prima il suo presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy, poi l’ex collega di governo agli Esteri, Alain Juppé. Adesso tutta la destra si compatta dietro François Fillon, l’uomo che i Républicains hanno deciso di lanciare nella corsa all’Eliseo dopo primarie vinte a valanga. Probabilmente Fillon affronterà il 7 maggio al ballottaggio Marine Le Pen favorita da tutti i sondaggi al primo turno delle presidenziali del 23 aprile. Mentre tutti gli occhi della Francia erano rivolti a destra, è a sinistra che è esploso il caos, con quella che è apparsa oggi come la decisione, inedita da parte di un primo ministro nella Quinta repubblica, di Manuel Valls di sfidare nella corsa alla candidatura il suo presidente, François Hollande.
Il presidente, furioso, starebbe pensando a un rimpasto immediato con l’uscita già domani di Valls dal governo. Il sostituto è pronto, Bernard Cazeneuve. Gli opinionisti si sono già lanciati nella corsa all’ipotesi, se la scelta di un uomo rassicurante ma che non fa sconti sul versante sociale della sua politica, sia una buona o una cattiva notizia per Marine Le Pen, nella quasi certezza che il ballottaggio delle presidenziali di primavera veda l’estrema destra contro la destra.
Affluenza ancora in aumento, dopo le cifre senza precedenti della settimana scorsa, oltre 4 milioni. Ma se il voto di oggi ha archiviato la partita a destra, a sinistra ‘Manuel Valls ha puntato un missile a testata nucleare contro l’Eliseo’, come ha osservato il giornalista politico Olivier Mazerolle: in un’intervista fatta uscire come una bomba ad orologeria proprio nel giorno della proclamazione del candidato dei Républicains, il premier si è detto pronto a scendere in campo nelle prossime primarie della gauche, anche contro Hollande. Una situazione che fin qui, nella Quinta Repubblica, non si era mai verificata. Ho delle relazioni di rispetto, di amicizia, e di lealtà con il presidente, ha detto Valls, ma la lealtà non esclude la franchezza. Bisogna convenire necessariamente che in queste ultime settimane il contesto è cambiato. Un avvicinamento alla discesa in campo, da parte di Valls, che da un mese, giorno dopo giorno, si è accelerato.
E il portavoce del governo Le Foll ha lanciato un chiaro avvertimento al premier: ‘Non ci saranno primarie fra il presidente e il primo ministro. E’ inimmaginabile se non nelle menti di chi tende a confondere il proprio risentimento personale con l’interesse generale’. Alla domanda se sia possibile che Valls si candidi, Le Foll ha risposto: ‘Assolutamente sì’, aggiungendo però che in quel caso non sarebbe più primo ministro.