Forza Italia perde pezzi, cambi drastici: la mossa di Berlusconi

Sono tre i deputati che hanno detto addio a Forza Italia dopo la formazione del governo Draghi. Silvio Berlusconi, che ha smentito nei giorni scorsi i malumori nell’ala “sovranista” del partito, è corso ai ripari per ricompattare i suoi. Per questo avrebbe scelto un coordinatore unico con il compito di interloquire con l’esecutivo: si tratta di Antonio Tajani.

I deputati che hanno lasciato il partito sono Osvaldo Napoli, berlusconiano della prima ora e parlamentare di lungo corso da Torino, Daniela Ruffino e Guido Della Frera. I tre passeranno con Giovanni Toti per dar vita alla componente “Cambiamo” del gruppo Misto alla Camera con 8 parlamentari.

Nel momento politico delicato per Forza Italia, con l’ala ‘sovranista’ del partito  che non si sentirebbe adeguatamente rappresentata dai tre ministri in carica, Berlusconi ha deciso di affidare le “chiavi” sul piano operativo per serrare i ranghi. La guida del partito, però, resterà nelle mani del Cavaliere.

Il vice di Tajani sarà la capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini. Il nuovo responsabile del Dipartimento economia di Forza Italia sarà invece cil senatore Massimo Ferro. Licia Ronzulli diverrà invece la responsabile per i rapporti con gli alleati.

Le nomine a raffica sono state decise in seguito a un pranzo di lavoro ad Arcore, dove Berlusconi ha ridisegnato la geografia del partito per provare a ricompattarlo e ad allontanare la lotta, che ha sempre negato, tra sovranisti e moderati.

Un azzurro, sentito  ha infatti spiegato: “Con questa mossa Berlusconi col pretesto di riempire le caselle lasciate vuote da Gelmini-Brunetta, cerca di mettere la sordina ai mal di pancia di palazzo Madama e di ‘risarcire’ Bernini, ma nello stesso tempo rinnova la fiducia a Tajani, uno dei fondatori del movimento, blindandolo”.

Antonio Tajani, dopo la decisione di Berlusconi di nominarlo coordinatore, ha dichiarato a Radio Anch’io: “Berlusconi ha dato una linea molto chiara sul sostegno al governo. Da parte nostra nessuna polemica o malumore. Io non ho mai chiesto di fare il ministro e nessuno mi ha mai chiesto di farlo”. “Continuerò a lavorare in Italia e a Bruxelles – ha aggiunto – per l’interesse del Paese, occupandomi sempre di più del nostro movimento politico. Un partito politico forte di centro come Forza Italia, nell’ambito del centrodestra, significa un puntello credibile e forte al governo con una presenza propositiva e costruttiva. Non silente ma fattiva”.

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