Il tedesco Nico Rosberg (Mercedes) ha vinto il Gp del Messico, terz’ultima prova mondiale. Sul circuito di Città del Messico ha preceduto l’altra Mercedes di Lewis Hamilton e la Williams di Valtteri Bottas. Quarta e quinta le due Red Bull. Ritirate entrambe le Ferrari. E’ stata una partenza con handicap quella di Sebastian Vettel subito dopo il via del Gp del Messico. Il ferrarista dopo un contatto con Daniel Ricciardo che gli procura una foratura alla ruota posteriore destra è costretto a completare il primo giro e a rientrare ai box per il cambio. E’ andata peggio invece a Fernando Alonso che si è dovuto ritirare per problemi al motore. Dopo l’incidente a Sebastian Vettel in partenza (foratura e rientro ai box), tocca a Kimi Raikkonen fare i conti con la sfortuna: al 23/o giro un contatto tra Bottas e Raikkonen (come già successo in Russia) manda anzitempo ai box il ferrarista, costretto al ritiro per la rottura della sospensione posteriore destra. Secondo, brutto, ko in casa Ferrari al Gp del Messico. Dopo Raikkonen, si ritira anche Sebastian Vettel, al secondo testacoda in corsa, questa volta letale: al 52/o giro il tedesco perde il controllo della macchina e termina la sua corsa contro le barriere. Giornata no in casa Ferrari nel Gp del Messico.
Un doppio ritiro in casa Ferrari come non accadeva da sei anni (Melbourne 2009) ma Maurizio Arrivabene non è nè arrabbiato nè frustrato. “E’ stata una lezione di umiltà – le sue parole a Sky appena terminato il Gp del Messico – abbiamo toccato il cielo con un dito ma dobbiamo anche tenere i piedi per terra e oggi siamo finiti per terra e da questo dobbiamo imparare”. Nessun colpevole per la giornata storta di Città del Messico: “La squadra è motivata – aggiunge il team principal di Maranello – Siamo in F1 e queste cose possono capitare. Oggi i piloti hanno avuto più problemi di quello che dovevano. Ripeto, è stata una lezione e dobbiamo partire da qua a guardare avanti. Oggi abbiamo capito quello che dobbiamo fare”. Vettel ha chiesto ‘scusa’ via radio dopo il secondo testa-coda che lo ha costretto al ritiro ma Arrivabene assolve il pilota tedesco: “Sebastian non deve chiedere scusa, nè noi dobbiamo chiedere scusa a lui. Lavoriamo insieme e dobbiamo solo ripartire da qui per capire quello che dobbiamo fare”