Fmi: L’Italia non può farcela da sola

“L’Italia non ce la può fare da sola”. Il monito è del direttore del Dipartimento Affari fiscali del Fondo monetario internazionale, Carlo Cottarelli, che promuove la “forte correzione” dei conti pubblici operata dal Governo Monti ma avverte Roma: “Ora servono le riforme strutturali”. Per  Blanchard, capo economista del Fmi ad “Italia e Spagna servono fondi a basso costo”. L’Italia per uscire dalla crisi deve prendere tre misure, spiega Cottarelli . Il risanamento fiscale ha intrapreso la strada giusta e sarà accompagnato da “riforme che avranno impatto sulla spesa nel lungo periodo” come la riforma sulle pensioni. Ma questo non basta. Roma “ha bisogno di riforme strutturali capaci di incidere e aumentare la competitività e la produttività del paese”. L’Italia, spiega Cottarelli,  ha soprattutto bisogno “di poter disporre di firewall più forti” a livello europeo, cioè di misure che possano avere “un impatto sui tassi di interesse”. Anche Olivier Blanchard, capo economista del Fmi commentando i dati aggiornati del world economic out look, ribadisce che “paesi come l’Italia e la Spagna devono essere messi in grado di prendere in prestito denaro a bassi tassi di interesse”.  Per l’economista è importanza aumentare e rendere operativo il fondo salva stati e mettere le istituzioni finanziarie come la Bce in grado di concedere prestiti. “C’è ancora molta strada da fare prima che l’economia mondiale possa riprendersi completamente”, ha avvertito. “Ci vorrà del tempo per uscire dalla situazione perché l’abbattimento dei debiti sovrani è una maratona non una corsa veloce”.

Italia in recessione. Il Rapporto economico mondiale del Fondo monetario internazionale è spietato nei nostri confronti: l’Italia è destinata alla recessione. Il Pil scenderà del 2,2% quest’anno e dello 0,6% il prossimo. Una sforbiciata pesante rispetto alle stime pubblicate dallo stesso istituto nel settembre scorso: il taglio è del 2,5% sulle previsioni 2012 e dell’1,1% sul 2013.

Il Fmi prevede che il Pil dell’area euro arretrerà dello 0,5% nel 2012, con una revisione al ribasso di 1,6 punti percentuali rispetto alle stime di settembre. Nel 2013 si tornerà alla crescita, con un rialzo dello 0,8% (-0,7 punti). Fra i grandi partner, il Pil della Germania crescerà dello 0,3% nel 2012 e dell’1,5% nel 2013 e quello della Francia dello 0,2% e dell’1%. Per la Spagna è atteso un -1,7% e -0,3%.

Ma è l’economia mondiale che frena trainata dall’area euro che conoscerà una “lieve recessione” nel 2012. Il Fmi taglia le stime di crescita del pil mondiale al 3,3% quest’anno (-0,7 punti percentuali su settembre) e al 3,9% nel 2013. Il pil dell’area euro si contrarrà dello 0,5% nel 2012 (-1,6 punti) per crescere dello 0,8% nel 2013 (-0,7 punti).

 

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