Flop canone Rai in bolletta: è il gettito più basso dal 2010

Con il canone Rai in bolletta, evadere è diventato praticamente impossibile. Ma nonostante la riforma del sistema di riscossione dell’odiata tassa abbia ridotto il tasso d’evasione dal 30 al 6%, l’innovazione non ha portato benefici ai bilanci di Viale Mazzini e, nel prossimo futuro, rischia persino di penalizzarli.

È quanto emerge dallo studio annuale di Mediobanca sul settore televisivo italiano che prevede ricavi 2017 da canone per la tv pubblica intorno agli 1,6 miliardi, cioè ai minimi da sette anni. L’inserimento del canone nella bolletta elettrica a partire dal 2016 non ha infatti dato la spinta sperata ai conti della Rai che, stando ai dati contenuti nel report, avrebbe raccolto circa 2 miliardi di cui solo 1,7 miliardi andranno nelle loro casse e 300 allo Stato come tasse. Una cifra sostanzialmente pari agli 1,637 miliardi del 2016, prima della riforma.

Quel che è peggio è che il canone Rai è destinato ad assottigliarsi nel 2017 quando la tariffa annua scenderà a 90 euro e aumenterà l’aliquota sull’extra gettito: la stima di è che l’ammontare scenda 1,6 miliardi di euro, ai minimi dal 2010 e quindi al di sotto dell’era pre-bolletta. La stessa Rai nei conti semestrali ha stimato che la quota di competenza Rai sarà di 83,68 euro per abbonato nel 2016 e scenderà a 75,81 euro nel 2017.

Il risultato è che nel 2017 viale Mazzini rischia di incassare anche meno. Occorre andare indietro nel tempo fino al 2010 per trovare un gettito così basso, ma all’epoca tre persone su dieci non pagavano il canone. Insomma, anche se in bolletta, il canone Rai continua a essere un flop.

 

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