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‘Abbiamo costituito una nuova associazione che si chiama ‘Conservatori e riformisti”, annuncia Raffaele Fitto in una conferenza stampa all’Hotel Nazionale, a pochi passi da Montecitorio. In prima fila ci sono i fedelissimi Daniele Capezzone, Nuccio Altieri, Cinzia Bonfrisco, Roberto Marti e Antonio Di Staso ad ascoltarlo. Il leader dei ricostruttori ufficializza l’addio a Forza Italia, che probabilmente si consumerà dopo le regionali, visto che il pallottoliere lo rassicura al Senato ma non alla Camera. Per questo, forse, l’eurodeputato azzurro dribbla le domande sul d-day: ”I gruppi parlamentari autonomi sono l’ultimo dei problemi, questa è una partita che non si gioca con un parlamentare in piu’ o in meno, ma si muove in una prospettiva politica”. Dica trentatre, prova a rispondere con una battuta a chi gli chiede se i deputati e senatori che hanno aderito all’associazione siano gli stessi che qualche tempo fa hanno firmato una lettera sul Telegraph a sostegno di David Cameron. “Comunque, non lo so, quanti sono”, taglia corto l’ex ministro. Troppo presto parlare anche per il simbolo: “No, non lo abbiamo, è solo un’associazione, lo vedremo dopo, sarà un passo successivo”. Nessuna risposta pure quando gli chiedono se è stato firmato la settimana scorsa l’atto costitutivo dell’associazione davanti al notaio. Sulle regole e i “contenuti programmatici” che l’ex ministro dice di voler costruire questo nuovo suo progetto politico, che ha un perno nelle primarie. Fitto vuol ”riempire lo spazio tra Salvini e Renzi” e non esclude un coinvolgimento dei ‘verdiniani’: “Alla nostra associazione può aderire chiunque lo riterrà compatibile con le proprie valutazioni, noi non diamo patenti”. L’ex ministro presenta i prossimi step: il 21-23 maggio una delegazione dell’associazione prenderà parte all’assemblea dei Conservatori e riformisti europei in programma in Gran Bretagna, mentre il 26 maggio è previsto un convegno a Roma con ospiti il capogruppo e il vicecapogruppo dell’Ecr al Parlamento Europeo.
