La segretaria del PD Elly Schlein chiude l'Assemblea Nazionale del Partito Democratico presso il centro congressi 'La Nuvola', Roma, 12 marzo 2023. ANSA/FABIO CIMAGLIA

Fisco, la contro-riforma di Elly Schlein

Fisco, dalla riforma del governo alla contro-riforma del Pd e di  Elly Schlein.   La proposta dell’esecutivo, a sua detta, ‘va nel segno opposto di quello che auspica il Partito democratico, di una redistribuzione e di una maggiore equità’. Se dobbiamo abbassare le tasse su lavoro e imprese bisogna intervenire sulle rendite e i redditi da capitale, dove le aliquote sono più basse. Bisogna rendere il sistema fiscale più equo per fornire un futuro ai servizi per i cittadini’.

Durante la conferenza stampa alla Camera sulla delega al governo per la riforma fiscale,  il responsabile Economia del Pd Antonio Misiani  aggiunge indicazioni e rilievi:  ‘Su successioni e donazioni non proponiamo nessuna nuova imposta, ma l’imposizione bisogna renderla maggiormente progressiva’.

Tra le proposte Pd c’è la solita riforma del catasto: ‘Non c’è alcuna proposta di nuove imposte su patrimoniale, ma sulle rendite catastali su cui c’è una fortissima iniquità’. In pratica mettere le mani sulla casa degli italiani.

Si guarda al modello tedesco con la sostituzione degli attuali scaglioni e aliquote con un sistema progressivo ‘ad aliquota continua’. Ed inoltre all’utilizzo delle maggiori entrate derivanti dalla revisione di detrazioni e deduzioni Irpef per ridurre il carico sui soli soggetti che pagano quell’imposta. Sull’Ires i dem spingono per una razionalizzazione e stabilizzazione degli incentivi per gli investimenti. Si parla anche di riscossione: la delega introduce la selettività nella riscossione e il discarico anche di carichi su cui non si è cercato neppure di effettuare un’attività esecutiva. Mentre è necessario che lo Stato operi per riscuotere tutti i crediti certi, senza pianificazioni fiscali, né stabilizzazioni a dieci anni per la riscossione con rateizzazione, che vanno circoscritte solo in caso di reale difficoltà a pagare da parte del contribuente.

Sul nodo dell’evasione e dell’erosione e sull’introduzione della riforma del catasto, ‘con riferimento ai valori di mercato degli immobili, eliminando la giungla dei moltiplicatori esistenti, garantendo la parità di gettito, redistribuendo il gettito fra i contribuenti senza aumentare l’onere complessivo. Proposte che ‘sono aperte alle altre opposizioni’. Perché il Pd su tutti i temi, come prima forza di opposizione, ha le sue proposte. Ma siamo sempre a disposizione per un confronto con le altre forze di opposizione sui potenziali terreni comuni’.

Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Finanze della Camera, sulle proposte fiscali del Pd, ha sottolineato: ‘Le critiche, disordinate e non circostanziate, da parte del Partito democratico e della sua segretaria sono un chiaro segnale della difficoltà del Pd a porre critiche fondate alla delega fiscale. Si alternano i soliti refrain: ‘Strizzare l’occhio agli evasori’. ‘Favorire i ricchi’. ‘Non ascoltare le imprese’, alle previsioni di ‘danni a lavoratori e pensionati’. Questi atteggiamenti dimostrano l’assenza di strategia del Pd sul fisco e una distanza lunare tra quanto chiede il Paese reale, ben rappresentato nella delega. E quanto argomenta l’onorevole Schlein, che non ha dubbi: ‘Se dobbiamo abbassare le tasse su lavoro e imprese bisogna intervenire sulle rendite e i redditi da capitale, dove le aliquote sono più basse. Bisogna rendere il sistema fiscale più equo per fornire un futuro ai servizi per i cittadini’.

La segretaria nazionale del Pd illustra la propria proposta politica, che prevede – tra i vari elementi – un Irpef duale sul modello tedesco, taglio del cuneo fiscale e razionalizzazione degli incentivi. Tutti punti che poi sono stati tradotti in emendamenti presentati alla Camera dei Deputati, dove è in corso l’esame della delega al governo sulla riforma del fisco. Ma le sorprese più ‘succulenti’ arrivano verso la conclusione della presentazione e, seppur non espressa così esplicitamente, equivalgono a due classiche ricette della sinistra: la patrimoniale e nuove tasse sulla casa.

In riferimento all’Ires, invece, la proposta prevede la razionalizzazione e stabilizzazione degli incentivi per gli investimenti, la formazione, la ricerca e sviluppo, l’occupazione, il Mezzogiorno, e conferma della SuperAce (per incentivare anche la capitalizzazione delle imprese e non solo la mancata distribuzione degli utili). Dopo il capitolo relativo al contrasto all’evasione e all’erosione e ai condoni, ecco poi il colpo di coda della Schlein: la riforma del catasto. Il Partito Democratico desidererebbe introdurre la relativa riforma, con riferimento ai valori di mercato degli immobili, cancellando i moltiplicatori esistenti, garantendo la parità di gettito e redistribuendo il gettito fra i contribuenti senza aumentare l’onere complessivo.

Elly Schlein è sempre stata molto schietta da questo punto di vista in tutti questi mesi nei quali sta ricoprendo l’incarico di leader del Nazareno. Parlando al Festival dell’economia di Trento dello scorso maggio, aveva esplicitamente dichiarato: ‘Che la riforma del catasto si debba fare subito ce lo sta dicendo anche l’Unione europea, ed è  necessario fare degli interventi per rendere più equo e progressivo il sistema’.

Il concetto della Schlein resta sempre lo stesso: per ridurre le imposte che gravano sui lavoratori e gli imprenditori, la soluzione non è quella di tagliare la spesa pubblica, bensì è spremere ancora di più i proprietari di immobili.

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