Una ragioniera lavora ad un modello 730 nell'ufficio di un commercialista a Pisa, 17 maggio 2012. ANSA / STRINGER

Fisco: in Italia tasse al 43,3% del Pil (da 43,7%) nel 2015, sesta nell’Ocse

Il peso delle tasse scende un po’, ma l’Italia resta tra i Paesi con il fisco piu’ vorace. Come emerge dal rapporto annuale dell’Ocse sulle entrate pubbliche, l’incidenza complessiva della tassazione in Italia e’ calata nel 2015 al 43,3% del Pil dal 43,7% del 2014 e dal 43,9% del 2013. La discesa pone la Penisola al sesto posto tra i 34 Paesi Ocse, in miglioramento dal quinto posto del 2014. L’Italia resta, comunque, ben al di sopra della media Ocse, anche se questa e’ salita al nuovo massimo del 34,3% dal 34,2% del 2014. Al primo posto per il peso del fisco si conferma la Danimarca, con il 46,6% del Pil (dal 49,6%), seguita dalla Francia (45,5%, invariato), dal Belgio (44,8% dal 45%), dalla Finlandia (44% dal 43,8%) e dall’Austria (43,5% dal 42,8%).

Allo stesso livello dell’Italia c’è la Svezia, approdata al 43,3% dal 42,8% del 2014. Il Paese con il fisco piu’ leggero e’ il Messico con il 17,4%, pur in aumento dal 15,2%. Tra i big europei, la Germania ha un’incidenza della tassazione pari al 36,9% del Pil (36,6% del 2014) e il Regno Unito è al 32,5% (dal 32,1%). Gli Usa sono saliti al 26,4% dal 25,9% del 2014. In base ai dati Ocse, in Italia sono calate – come incidenza sul Pil – le tasse sui redditi e sui contributi previdenziali, mentre sono salite le imposte sulla proprieta’ e sui consumi. Tra i ‘primati’ di categoria, quelli del peso delle imposte sul prezzo della benzina e del diesel.

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