Fisco, Flat tax: ipotesi Irpef unica al 20%

E’ stata per la Lega ciò che il Reddito di cittadinanza aveva rappresentato per il M5s, ossia la vera e propria bandiera della campagna elettorale: la Flat tax, che nella legge di Bilancio 2019 ha dovuto cedere il passo al Reddito di cittadinanza stesso ed alla riforma pensionistica Quota 100, potrebbe nel prossimo futuro approdare ad un’aliquota unica del 20%.

Dopo che nel contratto di governo Lega e M5S avevano finito per convergere sull’ipotesi di dual tax, ossia due aliquote fisse al 15% e al 20% per persone fisiche, partite Iva, imprese e famiglie (per queste ultime si delineava una deduzione fissa di 3mila euro sulla base del reddito del nucleo), nella manovra l’intervento fiscale si è tramutato in un ampliamento del regime forfettario istituito dal Governo Renzi e riservato solo a chi ha una partita Iva. Per il resto – pensionati e dipendenti inclusi – la possibilità di avere solo due aliquote Irpef (al 15% fino a 80mila euro di reddito e al 20% oltre tale soglia) come ipotizzato dall’Esecutivo gialloverde, è stata rinviata.

Ora però, con le elezioni europee all’orizzonte, è ripartito il tam tam politico e mediatico sulla questione, sfruttando in realtà proprio ciò che è scritto nell’ultima manovra, dove – oltre all’estensione del forfettario con prelievo al 15% per ditte e professionisti con ricavi o compensi fino a 65mila euro già operativo dal 2019 – è stato istituto un secondo regime che scatterà solo dal 2020 con un’aliquota al 20% nel caso di ricavi o compensi tra 65.001 e 100mila euro. Di qui la Lega ha rilanciato l’idea di tagliare da subito la prima aliquota Irpef dal 23% al 20%, e progressivamente di arrivare all’aliquota unica proprio su questo livello.

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