Finanziaria al vaglio della Ue

La Finanziaria di Renzi è al vaglio della Ue e da Bruxelles giungono notizie contrastanti. Secondo fonti qualificate c’è buon clima in Commissione, dopo una prima lettura della Legge di Stabilità. L’Italia è più solida del 2014 e non ci sarà rinvio della manovra al mittente entro la settimana, possibilità prevista dal ‘six pack’ in caso di gravi mancanze. Resta aperta però la questione dello ‘sconto migranti’. Per la valutazione che la Commissione dovrà pubblicare entro il mese di novembre molto dipende dalle scelte del governo sulle spese per i rifugiati. Secondo una primissima valutazione, l’esecutivo non sarebbe disposto a riconoscere una nuova flessibilità dello 0,2% ma le maggiori spese aggiuntive, soprattutto per l’eventuale costruzione di centri di accoglienza che potrebbero rientrare nella flessibilità già accordata all’Italia e dovrebbero essere ‘provate’. Per quanto riguarda l’eliminazione della Tasi l’orientamento generale della Commissione spinge per la tassazione sulla casa e sui consumi riducendo quella su lavoro e capitali. La valutazione dipende dal valutare se essa fa aumentare il rapporto deficit-pil in modo sostanzioso, ma l’Italia dovrebbe starci dentro. Altro motivo di confronto con la Commissione fino al momento del giudizio sarà il percorso di aggiustamento del bilancio. Per questo punto sarà particolarmente rilevante la comunicazione sulle previsioni economiche del 5 novembre. Per il ministro dell’Economia Padoan la legge di stabilità vede l’abbattimento delle imposte, di tutte le imposte e questo riguarda le famiglie, le imprese e il mercato del lavoro, con la decontribuzione per i nuovi assunti, anche se con un decalage e gli stimoli alla contrattazione di secondo di livello. Ci sarà una stretta sulle assunzioni degli statali e il prossimo anno le amministrazioni pubbliche potranno assumere con l’obbligo di non stanziare più del 40% di quanto speso nel 2015 per il personale di ruolo andato in pensione. E’ caccia, quindi, alle risorse per il rinnovo del contratto. Comunque, nonostante alcuni dubbi sui numeri dell’aggiustamento strutturale e sulle singole misure, la Commissione europea sembra orientata a dare un via libera al progetto di Legge di stabilità dell’Italia, concedendo al governo Renzi la possibilità di attuare la prima manovra espansiva dopo anni di austerità. Questa legge di stabilità, osserva Renzi, realizza battaglie storiche del Pd e c’è chi passa il tempo a lamentarsi. Ce ne faremo una ragione.
Non è una novità e c’è ormai una parte del Pd che, come direbbe Totò, si oppone a prescindere. Contesteranno anche il colore delle mie cravatte.
Questa legge di stabilità prevede misure che il Pd ha chiesto per anni con una misura contro la povertà, lo sblocco degli investimenti per i Comuni, l’aumento dei fondi per il sociale. Rispondendo alle critiche emerse in Italia e a Bruxelles sull’abolizione della Tasi, Padoan ha detto che la Legge di Stabilità abbassa tutte le imposte: ‘Sulla famiglia, sulle imprese e sul lavoro’. Padoan ammette che la trattativa con la Commissione è un processo continuo e questo non vuol dire che l’opinione del governo e dei commissari siano identiche.
‘L’Italia è più solida e sta meglio. Ci sono tanti segnali positivi che vanno sottolineati come la riduzione delle tasse, pagarle meno e pagarle tutti. Abbiano iniziato con gli 80 euro, ora Tasi e Imu. Se si butta giù le tasse, l’Italia torna a crescere e ad essere leader dell’Europa. Io ci credo’, annota il premier. Riguardo al Giubileo Renzi si dice certo di farcela: ‘Certo che ce la facciamo per il Giubileo. Sono assolutamente certo che anche grazie alla collaborazione del Vaticano, porteremo a casa risultati che concretizzeranno anche un investimento su Roma.  Ce la facciamo, ci dicevano che non ce la facevamo con Expo ed invece registriamo lunghissime code. Anche allora dicevano l’Italia non ce la fa e l’Italia si è fatta trovare pronta. Il Giubileo è stato proclamato e indetto dal Santo Padre papa Francesco a sorpresa ma io sono assolutamente certo che porteremo a casa dei risultati evidenti di buona amministrazione per sistemare al meglio il Giubileo e magari, perché no, per investire anche su Roma che si merita un po’ più di cura e di attenzione’.

Roberto Cristiano

 

 

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